La Provincia di Novara ha rilasciato l’autorizzazione unica per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico a terra in località Margattino a Cameri. Il provvedimento è arrivato nonostante le osservazioni politiche di dissenso presentate dall’Amministrazione comunale, che aveva espresso forti perplessità sulla sottrazione di aree agricole di alto valore agronomico, tradizionalmente destinate alla coltivazione del riso, una delle eccellenze del territorio.
Nel corso dell’iter autorizzativo, il Comune aveva proposto soluzioni alternative, indicando aree già compromesse come zone oggetto di bonifica, cave dismesse o le coperture dei grandi insediamenti logistici presenti sul territorio, ipotesi che tuttavia non sono state prese in considerazione.
Pur riconoscendo l’importanza strategica delle fonti energetiche rinnovabili, l’Amministrazione comunale ha evidenziato come l’impatto ambientale dell’opera non possa essere sottovalutato, in particolare per quanto riguarda il consumo di suolo, seppur definito temporaneo, e la tutela della biodiversità.
Un ulteriore elemento di criticità riguarda l’intervento di connessione alla rete elettrica a 15 kV. Il tracciato attraverserà l’intero centro abitato da sud a nord, sviluppandosi dalla zona di Margattino lungo la SP2 e proseguendo su via Gabardini, via Leonardo da Vinci, via San Biagio, via Matteotti, via San Giuseppe, via Massimo D’Azeglio e via Montimperiale, fino a raggiungere la cabina primaria nei pressi della ditta Meritor. Un’opera che potrebbe comportare disagi alla viabilità, impatti acustici e problematiche legate alla sicurezza, oltre a possibili danni ai sedimi stradali, già oggetto in passato di contestazioni da parte dei cittadini in occasione di altri interventi infrastrutturali.
Alcune osservazioni di natura tecnica sono state invece accolte. In particolare, è stato previsto l’aumento delle fasce di mitigazione e il rispetto di maggiori distanze da un fontanile presente nell’area. Queste prescrizioni hanno comportato una riduzione della potenza dell’impianto, passata da 8,5848 MWp a 8,357 MWp. La superficie complessiva interessata è stata ridotta a 10,26 ettari sui circa 16 disponibili, mentre l’area effettivamente occupata dai moduli sarà pari a 3,55 ettari.
L’impianto sarà realizzato a terra con tracker monoassiali orientati nord-sud, con pali infissi nel terreno e un’altezza massima di 2,50 metri. La durata prevista dell’impianto è stimata tra i 25 e i 30 anni, al termine dei quali è previsto lo smantellamento completo con il riciclo di tutti i componenti e il ripristino dell’area allo stato originario.
L’autorizzazione unica ha ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, di Arpa, della Regione Piemonte – Settore Paesaggio, di Acqua Novara VCO e del Consorzio Est Sesia.
Come previsto dalla normativa, al Comune spetterà un contributo economico di circa 150 mila euro, comprensivo della progettazione, destinato a interventi di efficientamento energetico degli immobili comunali.
«Abbiamo operato per la tutela del nostro territorio – sottolinea l’Amministrazione – ma i terreni interessati sono di proprietà privata e sono stati regolarmente venduti: l’Ente non ha strumenti per impedirlo».














