Il Piemonte gioca un ruolo decisivo nella futura riclassificazione dei Comuni montani. Lo sottolinea Roberto Colombero, Presidente di Uncem Piemonte, commentando la richiesta della Regione – unica alpina insieme ad alcune zone appenniniche – di rinviare l’esame del decreto originariamente previsto per oggi in Conferenza Unificata a Roma.
«Dagli anni Cinquanta il Piemonte è apripista nelle politiche nazionali per la montagna – afferma Colombero – e sono certo che anche oggi sapremo guidare un percorso utile al Paese. Stiamo lavorando con l’Assessore Gallo per evitare frammentazioni, divisioni o classificazioni ideologiche dei Comuni. Roma non ha investito fondi per la montagna negli ultimi dieci anni: non facciamo demagogia e non lasciamo spazio a polemiche sterili».
Secondo il Presidente Uncem, alcuni errori della precedente classificazione rischiano oggi di generare malintesi: «Togliere Roma dai Comuni parzialmente montani e includere città come Reggio Calabria è poco efficace. Evitiamo di perdere tempo su criteri e elenchi, non vogliamo Sindaci arrabbiati e divisi. Uncem è sempre con i Sindaci, le loro Amministrazioni e le Comunità».
Colombero ribadisce l’apertura al dialogo: «Offriamo la nostra disponibilità al Ministro competente per lavorare insieme, a differenza dei tre mesi precedenti, quando non siamo stati coinvolti nella stesura del decreto. Noi creiamo ponti e reti, stendendo oggi relazioni con il Ministero e chiedendo a tutte le forze politiche di collaborare per trovare soluzioni condivise. Dialogo e collaborazione sono la regola di un buon Sindacato».
L’obiettivo, conclude il presidente di Uncem Piemonte, è gestire concretamente le necessità della montagna e dei Comuni, evitando conflitti e incomprensioni, e investire al meglio le risorse economiche disponibili.














