L’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani (Uncem) ha presentato una serie di emendamenti al Bilancio di previsione dello Stato per il 2026 e al bilancio pluriennale, con l’obiettivo di rafforzare il sostegno ai territori montani e ai piccoli comuni italiani. Le proposte mirano a valorizzare le comunità locali, sostenere le attività economiche e garantire servizi essenziali, contrastando spopolamento e marginalizzazione.
Tra le principali iniziative, spicca la riduzione dell’aliquota IVA sulla legna da ardere e sui prodotti simili, esclusi i pellet, passando dal 10% al 5%. Una misura che intende favorire la sostenibilità energetica, incentivare la sostituzione di stufe obsolete e sostenere le famiglie che vivono in aree montane.
L’Uncem propone inoltre incentivi per le attività commerciali nei comuni montani e periferici, con l’ammissibilità a subentri, riaperture e nuove aperture di esercizi commerciali, al fine di rafforzare il tessuto economico e sociale dei piccoli centri. Nella stessa direzione si inserisce l’assegnazione di dirigenti scolastici alle scuole autonome con un numero ridotto di alunni, garantendo continuità e qualità dell’istruzione in territori con bassa densità abitativa.
Tra gli altri emendamenti rilevanti, l’istituzione di un’aliquota IVA agevolata al 4% per le opere pubbliche di manutenzione e presidio del territorio montano, il rimborso integrale del gettito IMU ai comuni montani e l’incremento del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, destinato a promuovere interventi strutturali, economici e sociali a favore delle comunità montane.
Il pacchetto prevede anche un finanziamento di 300 milioni di euro annui per l’implementazione della strategia delle Green Communities prevista dal PNRR, un incremento del Fondo per i piccoli comuni e per i progetti di rigenerazione urbana, nonché fondi specifici per rimboschimento, tutela ambientale e idrogeologica, tralicci pubblici per la telefonia nelle aree montane e indennità aggiuntive per i Segretari comunali delle Unioni e Comunità montane.
Infine, è prevista l’istituzione di un Fondo nazionale per i servizi essenziali nelle aree montane, con risorse destinate a rafforzare sanità, istruzione e trasporti, assicurando accesso e qualità dei servizi anche nelle zone più isolate.














