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Attualità | 21 maggio 2025, 11:07

Una casa e un futuro: a Novara apre la “Casa di Nonna Teresa” per giovani migranti diventati maggiorenni

Tre ragazzi egiziani sono i primi ospiti della nuova struttura, nata grazie alla generosità di una famiglia novarese e alla collaborazione tra Comune e volontari. Sabato 7 giugno l’inaugurazione ufficiale

Una casa e un futuro: a Novara apre la “Casa di Nonna Teresa” per giovani migranti diventati maggiorenni

Anche una casa può diventare un ponte verso l’autonomia. È questo lo spirito con cui nasce la Casa di Nonna Teresa, una villetta azzurra nel cuore di Novara, già abitata da tre giovani egiziani appena diventati maggiorenni. L’inaugurazione ufficiale è fissata per sabato 7 giugno alle ore 16, ma la struttura è già operativa da alcune settimane.

I primi inquilini sono ragazzi arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati. Una volta compiuti i 18 anni, per legge non sono più sotto tutela statale, ma possono scegliere di proseguire un percorso di protezione attraverso il cosiddetto “prosieguo amministrativo”, valido in particolare per chi è impegnato in percorsi formativi. È il caso dei tre ospiti attuali, che stanno studiando per ottenere il diploma di terza media, seguono corsi professionali e svolgono piccoli lavori nel fine settimana.

L’idea della Casa di Nonna Teresa è nata da Marco Buffa e Gemma Ternavasio Cameroni, genitori di cinque figli e da sempre impegnati nell’accoglienza. Impiegato lui, medico lei all’ospedale, hanno scelto di destinare l’abitazione ereditata dalla nonna a un progetto di utilità sociale. «Ci hanno contattato per capire come metterla a disposizione in modo concreto e strutturato – racconta Anna Ida Russo, presidente dell’associazione Ohana –. La casa è stata ristrutturata a loro spese, ed è divisa in due appartamenti. Marco e Gemma parteciperanno attivamente alla vita della struttura».

Ohana, impegnata da anni in progetti di cooperazione internazionale e accoglienza a livello locale, ha coordinato l’allestimento degli interni con il supporto dei volontari. Un tocco d’arte è stato aggiunto dall’artista novarese Luvol (Federico Vullo), autore di un murales che decora la parete esterna della casa: raffigura un giovane aviatore che guarda verso il cielo, simbolo di sogni e possibilità.

«Un’iniziativa che abbiamo subito sostenuto con convinzione – sottolinea Teresa Armienti, assessore alle Politiche sociali –. La Casa di Nonna Teresa accoglie ragazzi che, diventati maggiorenni, scelgono di restare sotto tutela per completare il proprio percorso educativo. Il nostro obiettivo è accompagnarli verso l’autonomia, aiutandoli a trovare un lavoro e costruire un futuro qui, a Novara o altrove in Italia».

Una casa, dunque, ma anche una comunità, fatta di legami, responsabilità condivise e possibilità. Perché l’accoglienza, quando si fa concreta, può davvero cambiare una vita.

Redazione

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