/ Attualità

Attualità | 04 luglio 2025, 19:00

Erba alta per la biodiversità: a Novara il verde urbano parla alle api

Con il progetto “Novara Città in Erba” prende forma una nuova gestione del verde: sfalcio differenziato, più fiori, più insetti impollinatori e monitoraggio scientifico. Gazzola (Legambiente): “Una città più viva si costruisce anche partendo dai prati”

Erba alta per la biodiversità: a Novara il verde urbano parla alle api

Non sono aree “dimenticate” (come peraltro talvolta accade) nel lavoro di manutenzione del verde pubblico, ma un interessante esperimento urbano che punta a creare più biodiversità in particolare per quanto riguarda gli insetti impollinatori.

E’ il progetto “Novara Città in Erba”, promosso da Legambiente Il Pioppo, Assa, Upo e Comune di Novara grazie al contributo di Fondazione Comunità Novarese, che ha studiato per la prima volta in modo sistematico gli effetti dello sfalcio differenziato sulla presenza di impollinatori come api selvatiche, farfalle, coleotteri e sirfidi.

“La prima fase del monitoraggio, che durerà un anno, è stata realizzata tra maggio e giugno 2025, e ha coinvolto dodici siti in città, per un totale di 24 punti di campionamento. In ogni sito si è confrontato un punto a sfalcio regolare dell’erba con uno a sfalcio differenziato, dove il prato è stato lasciato crescere più a lungo o tagliato a zone, simulando una gestione a mosaico” ha spiegato Luca Dessì, ricercatore che coordina il team.

I ricercatori hanno utilizzato retini entomologici per 15 minuti per punto, accompagnati da osservazioni dirette e analisi in laboratorio per identificare le specie trovate. I numeri ad oggi sembrano interessanti: sono stati raccolti complessivamente circa 800 individui, e la presenza totale di impollinatori risulta più alta nei punti gestiti con sfalcio differenziato. Le api selvatiche , le api domestiche , le farfalle  e i coleotteri sono risultati più abbondanti nelle aree dove il taglio era meno invasivo, ma ovviamente bisognerà attendere la fine del monitoraggio e i test statistici per avere dati più precisi e confermare le prime osservazioni. 

“Una differenza non trascurabile, che conferma quanto la diversificazione della gestione del verde possa influenzare positivamente la biodiversità urbana. Unica eccezione: le mosche impollinatrici, il cui numero totale e medio si è mantenuto simile tra i due tipi di gestione, suggerendo una differente sensibilità di questo gruppo agli interventi di manutenzione” ha aggiunto Dessì. “Il risultato più incoraggiante riguarda le api selvatiche, considerate un indicatore ecologico chiave per lo stato di salute degli ecosistemi urbani. La loro maggiore presenza nei punti in cui l’erba non è stata sfalciata suggerisce che anche in città sia possibile creare ambienti favorevoli alla loro sopravvivenza, semplicemente lasciando fiorire i prati e riducendo l’intervento umano”.

“I primi dati del monitoraggio sembrano confermare ciò che da tempo sosteniamo: anche in città si può fare vera ecologia, partendo da scelte semplici ma coraggiose. Con “Novara Città in Erba” volevamo dimostrare che un’altra gestione del verde è possibile, ed è anche più utile alla biodiversità e al benessere dei cittadini. Al termine del monitoraggio, grazie all’Università del Piemonte Orientale e al sostegno di Fondazione Comunità Novarese, potremo avere delle evidenze scientifiche" ha affermato il presidente del Circolo Il Pioppo Roberto Gazzola commentando i primi dati disponibili.
 

“Abbiamo sempre pensato che l’erba alta non fosse sinonimo di incuria, ma di attenzione. Dove il prato viene lasciato crescere, le api tornano, le farfalle volano, e il paesaggio cambia. Lo sfalcio differenziato è un modo intelligente per conciliare estetica urbana, necessità di manutenzione e salvaguardia della natura" ha continuato Gazzola che ha aggiunto "non è solo una questione ambientale, ma anche culturale: significa cambiare sguardo sul verde urbano, educare al rispetto del tempo della natura e costruire una città più accogliente per tutti, umani e non".

L’esperienza maturata dall’UPO, unita ai dati raccolti, potrà ora guidare scelte più consapevoli nella pianificazione del verde pubblico, facendo di Novara un modello replicabile a livello nazionale.

“L’obiettivo è che “Novara Città in Erba” non resti un’esperienza isolata, ma diventi una buona pratica permanente, da estendere e replicare. Se vogliamo città più vivibili e resilienti, dobbiamo partire proprio da qui: dal basso, dal prato, dai fiori e da chi li impollina ogni giorno” ha concluso Gazzola.

Ettore Colli VIgnarelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore