Prosegue il cantiere di riqualificazione e rifunzionalizzazione della stazione ferroviaria di Novara, avviato all’inizio dell’estate di due anni fa dopo una lunga attesa e un rinvio nel 2022 dovuto a problemi burocratici. L’investimento complessivo ammonta a 2 milioni e 798 mila euro, con una previsione iniziale di 530 giorni di lavori.
All’interno dell’edificio sono stati completati il rifacimento dell’atrio e delle postazioni della biglietteria. Sono stati rimossi anche gli spazi dismessi delle attività commerciali precedenti, come la vecchia tabaccheria. Ferrovie dello Stato prevede di concludere entro settembre la ristrutturazione di atrio e biglietteria, mentre resta in sospeso l’apertura del nuovo bar, i cui lavori, avviati in precedenza da un privato, sono stati sospesi probabilmente in attesa della fine del cantiere principale.
Sul fronte esterno, gli interventi riguardano la copertura e la facciata, con restauro delle terrazze al piano superiore, nuova scritta e illuminazione. La conclusione di queste opere, più complesse e delicate, è stimata tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Nello stesso periodo dovrebbe terminare anche l’adeguamento strutturale del secondo piano del fabbricato.
Tra i progetti annunciati figura la trasformazione dell’ex supermercato al piano terra in una velo-stazione, la cui gestione sarà affidata al Comune. L’amministrazione comunale si è impegnata, insieme a Rfi, a riqualificare i marciapiedi di fronte alla stazione, la pavimentazione esterna con posa dell’acciottolato e la parte comunale del sottopassaggio, con l’allargamento dell’accesso e l’installazione di un ascensore.
Nonostante i lavori in corso, il contesto circostante presenta ancora criticità evidenti. L’erba alta cresce tra i binari, le pareti del sottopassaggio e delle scale verso i binari sono sporche e coperte di scritte, e la pulizia generale appare insufficiente. Nel sottopassaggio sono state installate grandi immagini dei principali luoghi di interesse della città, pensate per accogliere turisti e pendolari, ma la scarsa manutenzione rischia di compromettere l’impatto complessivo.