/ Attualità

Attualità | 28 settembre 2022, 17:30

Riqualificazione di Casa Bossi, passaggio del testimone dal Comitato d’Amore all’Ordine degli Architetti

La successione è avvenuta a il convegno del progetto 'IOTIAMO Alessandro Antonelli'

Riqualificazione di Casa Bossi, passaggio del testimone dal Comitato d’Amore all’Ordine degli Architetti

Passaggio del testimone dal Comitato d’Amore per Casa Bossi dall’Ordine degli Architetti P.P.C. delle Province di Novara e Vco: così si è concluso il convegno proposto venerdì scorso nel cortile dello storico edificio all’interno del progetto 'IOTIAMO Alessandro Antonelli' nato da un’idea del Comitato d’Amore per Casa Bossi allo scopo di valorizzare la figura e le opere dell’architetto novarese recuperandone l’eredità culturale attraverso un percorso partecipativo che parte dal territorio per aprire un dibattito a livello nazionale e internazionale. Il compasso trasferito dalle mani di Roberto Tognetti, presidente del Comitato, a quelle di Lucia Ferraris, che guida l’Ordine degli Architetti, ha rappresentato idealmente la staffetta che guarda al futuro e mette sul tavolo l’idea di costituire un Centro Studi Antonelliano: l’avvio del cantiere per i lavori di riqualificazione di Casa Bossi segna il punto di arrivo dell’esperienza del Comitato costituito 12 anni fa con l’obiettivo di tornare a far vivere il capolavoro di via Pier Lombardo. Ora l’Ordine ne raccoglie l’eredità intellettuale.

La giornata, inserita nel programma del festival novarArchitettura 2022 sotto il cappello 'IN-OUT Spazi e dispositivi per la città post-pandemica', si era aperta con il workshop di progettazione che si è tenuto negli spazi di Casa Bossi all’interno di LabAnt Città Futura, un Laboratorio Antonelliano proposto dall’Ordine degli Architetti in collaborazione con il Comitato d’Amore per Casa Bossi: sono state esposte idee e visioni che hanno tratto spunto dal rapporto speciale tra l’Antonelli e la sua città. A coordinarlo l’urbanista Maurizio Carta, teorico della 'Città creativa' e professore ordinario di Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo (il suo ultimo libro è 'Homo urbanus' edito da Donzelli), nonché assessore al Comune di Palermo. Tutto il materiale prodotto sarà la base per la realizzazione del Manifesto di valorizzazione della figura e dell’opera di Antonelli che aspira ad altri obiettivi: la candidatura all’Unesco delle opere antonelliane del Piemonte e quella di Novara a 'Capitale della Cultura 2025'. "Gli interventi di oggi - ha spiegato Carta – stanno iniziando a comporre un quadro potenziale fatto di luoghi e approcci: in vista della candidatura di Novara andremo a costituire un dossier che metta in moto un processo di apprendimento e di progettazione, facendo tesoro di una analoga esperienza vissuta a Palermo: la città non era stata scelta come Capitale europea della Cultura, ma il dossier creato ci ha fatto capire che quella era la strada giusta. E infatti poi è stata dichiarata Capitale italiana, permettendo così arrivare a una visione complessiva e strategica. A Novara procediamo sulla stessa strada, lavorando, durante il workshop, tanto sul micro quanto sul macro. Il prossimo passo sarà quello di uscire dai luoghi istituzionali per portare questo approccio nelle scuole, in piazza e nello spazio pubblico", ha concluso Carta lanciando la proposta di un gemellaggio tra Novara e Palermo proprio su queste tematiche. Estasiato da Casa Bossi, che conosce bene, Carta l’ha definita "opera meravigliosa ma fragilissima: che non perda la capacità di essere il racconto di una storia antica antonelliana – il suo augurio - ma anche di una storia recente". La presidente Lucia Ferraris ha sottolineato il proficuo lavoro emerso durante il workshop, grazie alle "proposte dei colleghi dettate da una lunga esperienza sui temi che ruotano intorno ad Antonelli e non solo", auspicando che l’Ordine ritorni a essere "uno spazio in cui tutti possono interagire nella visione della città futura" e si attivino "collaborazioni con altri ambiti territoriali, da Palermo a Sondrio dove il presidente dell’Ordine è Gianmatteo Romegialli ospite del festival nei giorni scorsi". Sul tavolo c’è anche la proposta di un Premio di Architettura 'Alessandro Antonelli': "Una proposta sulla quale lavoreremo – ancora Ferraris – per cominciare a stimolare un approccio critico anche da parte dei giovani".

Dopo l’inaugurazione della mostra 'Wood Arc', installazioni in legno a secco di Raffaele Salvoldi, allestita al primo piano della casa, un unicum mondiale strettamente collegato alla Cupola di Novara e al suo ideatore, si è tenuto il convegno (moderato dalla giornalista Cecilia Colli), tappa novarese della Carovana dei beni comuni, l’iniziativa che 'Rete Communia – fondazione di partecipazione' sta promuovendo in tutte le regioni italiane per far conoscere i possibili modelli di economia civile basati sullo sviluppo e sulla valorizzazione dei beni comuni. Per Roberto Tognetti "la nostra missione è arrivata al suo risultato, ma il lavoro che è stato avviato ci fa guardare avanti con ottimismo. All’Ordine, che è sempre stato un punto di riferimento, passiamo il testimone con l’obiettivo di trasferire al sistema quello che abbiamo prodotto".

L’impegno degli Architetti: "Il Consiglio - ha detto Lucia Ferraris - vuole continuare a promuovere la cultura antonelliana, proseguendo un percorso iniziato molti anni fa e trovando nuove forme per approfondire il discorso tra cui un Centro Studi. Siamo orgogliosi di raccogliere il testimone dal Comitato". Gli addetti ai lavori sono entrati nel merito della gestione del patrimonio culturale (Simona Elmo e Annalisa Gramigna di IFEL Fondazione Anci accanto a Irene Buttà e Andrea Rapaccini, rispettivamente vicepresidente e membro del Consiglio di Indirizzo di 'Rete Communia Ets'), mentre Piero Poggia ha raccontato storia e progetti della 'Scuola serale di disegno Alessandro Antonelli di Maggiora' e Riccardo Caldura si è soffermato sull’esperienza che ha coordinato a Casa Bossi quando l’arte contemporanea divenne lo strumento per aprire l’edificio alla città. Poi le considerazioni finali degli amministratori: se il sindaco Alessandro Canelli si è soffermato sull’intervento di riqualificazione in programma a Casa Bossi, l’assessore regionale Matteo Marnati, il consigliere provinciale Andrea Crivelli e il consigliere regionale Federico Perugini hanno approfondito alcuni aspetti legati alla valorizzazione del nostro tesoro culturale. La giornata si è conclusa con lo spettacolo 'Anime salve', omaggio a Fabrizio De André, messo in scena dall’Accademia dei Folli nell’ambito della rassegna teatrale 'Le Notti di Cabiria'.

C.S.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore