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Attualità | 12 giugno 2022, 19:14

A Novara in 2000 al Pride con corredo di polemiche con il Comune

Gli organizzatori: "Abbiamo deciso, come comitato Pride e singole identità LGBTQIA+ che anni di tentativi di dialogo, trovando solo muri ideologici insormontabili, ci sono bastati"

A Novara in 2000 al Pride con corredo di polemiche con il Comune

Quello che pensa la comunità Lgbtqia+ novarese dell'atteggiamento dell'amministrazione comunale di centrodestra a guida leghista lo si legge a chiare lettere nella dichiarazione ufficiale degli organizzatori, diffusa qualche ora prima della parata che oggi pomeriggio ha concluso la settimana Pride nella seconda città del Piemonte, una settimana prima della tappa torinese.

"Abbiamo deciso, come comitato Pride e singole identità LGBTQIA+ che anni di tentativi di dialogo, trovando solo muri ideologici insormontabili, ci sono bastati: non abbiamo chiesto il patrocinio al Comune di Novara, né per la manifestazione, né per gli eventi ad essa collegati (che comunque erano stati già snobbati nel 2019, nonostante si fosse cercato un accordo)".

La replica del primo cittadino, Alessandro Canelli della Lega, è arrivata a stretto giro. "L'organizzazione non ha chiesto il patrocinio. Noi siamo sempre stati disponibili a incontrarli a ogni occasione e gli abbiamo sempre dato tutto l'appoggio logistico possibile. Difficile però discutere su un tema senza parlarsi..."

Canelli all'Agi ribadisce peraltro la sua disponibilità ad affrontare "questioni concrete, come la creazione di uno sportello di ascolto per affrontare questioni come la discriminazione". 

La polemica sui rapporti con il Comune, in ogni caso, oggi pomeriggio é rimasta sullo sfondo di una manifestazione che ha avuto un risultato di partecipazione più o meno in linea con le aspettative nei numeri:  2000 i presenti per i promotori, 1500 per le forze dell'ordine, che hanno  anche un caldo torrido insopportabile che ha provocato anche qualche malore.

In piazza c'erano anche i rappresentati del Partito Democratico - compreso il vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte Daniele Valle, il consigliere regionale Domenico Rossi, e diversi consiglieri comunali -  e del Movimento 5 Stelle che hanno ufficialmente aderito alla manifestazione.

Il corteo coloratissimo e allegramente rumoroso (hanno dominato come sempre le canzoni di Raffaella Carrà) partendo dal piazzale dell’autostazione, ha attraversato tutto il centro storico e si é concluso nella piazza principale della città, piazza Martiri, tra il Castello e il Teatro Coccia. La sfilata è stata accompagnato con i carri e la musica della dj Moira Lavé, mentre il tragitto é stato animato dalla drag queen Antonella Credici, con le performance di Ludia Venus. In piazza Martiri dal palco si sono susseguiti gli interventi dell’attivista e content creator Daphne Bohémien, madrina dell'evento, che ha lanciato una frecciata agli organizzatori del Pride romano ("che hanno scelto una madrina che non fa parte della comunità").

 E questa sera si chiude con la festa post Pride al Big Lebowsky Culture Club, locale novarese di tendenza, con l’esibizione dell’icona della movida queer novarese Kattiva.

ECV

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