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Novara | 29 giugno 2020, 08:00

Piero Pratesi da 30 anni la voce del Vco

"La prossima sfida per il futuro sarà portare la radio nelle piazze"

Piero Pratesi da 30 anni la voce del Vco

Il suono inimitabile del vinile e i brani che hanno segnato un’epoca. Piero Pratesi riparte dalla grande musica ’70 e ’80 per far rivivere agli ascoltatori di Rvl La Radio i ricordi dei loro “migliori anni” e farli ballare su ritmi ever green. “Per i miei primi trent’anni di radio - spiega - sono voluto tornare alla musica delle origini, con un programma radio rigorosamente suonato in vinile, con i dischi della mia collezione, e con serate live, sempre con il giradischi”. 

Una tappa importante per Pratesi che della sua grande passione per la musica, la radio, e la comunicazione ha fatto una professione. “Ero ventenne e stavo per sostenere l’esame di maturità quando ho incontrato Mauro Brizio al Music Club di Verbania che vedendomi acquistare dischi mi ha proposto di provare a trasmettere per Rvl”. Da lì non ha più smesso, fino ad assumere la guida dell’emittente verbanese nel 2005.

“La sfida è quella di offrire al Verbano Cusio Ossola, ma anche a parte delle province di Varese e Novara, una radio che possa offrire l’informazione locale, tenere aggiornati su tutto quello che accade in zona, ma anche uno stile moderno, veloce, attuale” spiega Pratesi. Insomma, parlare all’ambito locale con la voce di un network. “Ci avvaliamo di speaker e giornalisti professionisti e della preziosa consulenza di Alfredo Porcaro per essere sempre al passo con i tempi” aggiunge Pratesi.

Nella sua carriera, Piero Pratesi ha incontrato molti “miti” della musica internazionale: "Ho fatto un conto e tra 13 Festival di Sanremo, Disco per l'estate e Sanremo Estate ho intervistato oltre 500 personaggi della musica. La più grande emozione è stata intervistare i Duran Duran  a Sanremo ricordando gli anni 80 e non dimenticherò mai l’incontro con Fiorello, le Sister Sledge, Gloria Gaynor e i Boney M e la figuraccia fatta in conferenza stampa con Jovanotti e Ben Harper, ma su questo preferisco lasciare perdere... (ride n.d.r.)”

La radio ha dimostrato di poter sopravvivere all’arrivo della tv ed è ancora uno dei mezzi di comunicazione preferiti dalla gente: “Ce ne siamo resi conto in particolare modo durante l’emergenza covid. Abbiamo continuato a lavorare costantemente per informare le persone su quello che stava succedendo. Siamo rimasti stupiti da quante persone ci hanno scritto per avere informazioni, per chiedere chiarimenti. Segno che di noi si fidano e che ci sentono vicini. Peccato che molto spesso dalle istituzioni questo nostro ruolo non venga tenuto in considerazione”. 

La prossima sfida per il futuro sarà: " Portare la radio nelle piazze come in tante zone di Italia fanno già da tempo e coinvolgere amministratori, commercianti e gente comune perché la radio è musica e musica è sinonimo di festa”

Redazione

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