Cinque presidenti regionali, tre sindaci, quattro rettori: è tutta in questa “cronologia minima”, rievocata dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera universitaria, Mario Minola, la storia ventennale del progetto della Città della Salute di Novara, che oggi ha ufficialmente imboccato “l’ultimo miglio”, con la presentazione del bando di gara. Nell’aula magna dell’Ospedale hanno tenuto a battesimo l’avvio della realizzazione della più importante opera pubblica novarese dal dopoguerra a oggi, l’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi. Trecentoventi milioni complessivi di investimento, cento milioni di contributo pubblico, il resto dell’importo finanziato attraverso un partenariato pubblico-privato. Quattro gli anni previsti per la costruzione di una struttura che sarà collocata in una vasta area a sud della città, già sede di un grande presidio militare, e che è stata progettata secondo le più moderne concezioni di architettura sanitaria: non più uno sviluppo in verticale con reparti distinti ma in orizzontale organizzata secondo il criterio dell’intensità di cura. “Un’opera - ha sottolineato il sindaco Canelli – che genererà una importante catena del valore con significative ricadute sanitarie, scientifiche, sociali, economiche”. “Ma sarà necessario – avverte il sindaco – tenere sotto controllo con grande attenzione gli aspetti legati alla trasparenza e alla legalità”. Un giorno di festa – ha commentato l’assessore regionale Icardi – con il quale concludiamo un iter lunghissimo: ora spero entro un anno e mezzo di poter vedere l’avvio del cantiere”.
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