La proposta a sorpresa del ministro degli affari regionali Francesco Boccia di costituire un corpo di 60.000 “assistenti civici” reclutati tra i percettori di reddito di cittadinanza o algtri sussidi, da mettere a disposizione dei comuni come supporto nell’applicazione delle norme di sicurezza anti Covid fa discutere anche a Novara.
“Se gli assistente civici vengono immaginati come controllori degli altri cittadini, una sorta di vigilantes, c’è il fondato rischio di far crescere il livello di contrapposizione e di tensione sociale”. E’ questa l’opinione del sindaco Alessandro Canelli, che è anche delegato nazionale Anci per la finanza locale. “L’idea invece – precisa Canelli - potrebbe essere interessante soprattutto qualora fosse finalizzata in un’altra direzione, per esempio a rafforzare l’attività delle tante associazioni di volontariato che in questi mesi hanno dato un grandissimo contributo alle comunità locali”.
Opinione molto simile quella espressa dal capogruppo del Pd a Palazzo Cabrino, Rossano Pirovano: “Noi . dice Pirovano – siamo sempre stati contrari alle ronde. E quindi non consideriamo accettabile la creazione di una “milizia volontaria” che senza alcuna formazione dovrebbe svolgere un servizio delicatissimo, sia pure ausiliario, di controllo e di gestione dell’ordine pubblico. Diverso è se si immagina, come mi sembra stia gradualmente emergendo, di una sorta di lavoro socialmente utile, affidato a persone che, per esempio, percepiscono il reddito di cittadinanza. In questo caso potrebbe essere una proposta accettabile”
Decisamente scettico il presidente della provincia di Novara Federico Binatti, sindaco di Trecate. “Non sono questi i bisogni dei Comuni. Il governo, se ha dei soldi da spendere, li metta a disposizione per aumentare gli aiuti alle nostre famiglie e alle nostre imprese. E semmai sostenga le amministrazioni con risorse fresche: ci sono comuni che erano in difficoltà finanziaria già prima della pandemia e che ora sono sull’orlo del collasso. E’ lì che vanno concentrati gli aiuti.”