Mare o montagna? In giro o stanziali? In Italia o all’estero? Tra tanti dilemmi una certezza in comune ce l’hanno gli italiani che stanno partendo per le vacanze: trovare la casa svaligiata al proprio rientro. A temerlo, secondo una indagine della Cna, sono infatti più di sette maggiorenni su dieci. Un dato oltretutto in crescita rispetto allo scorso anno.
Il furto/rapina è un reato che intimorisce particolarmente. I dati ufficiali non segnalano una impennata, ma l’impressione è che molte vittime rinuncino alla denuncia: sono convinti che, a reato consumato, ci sia poco o niente da fare. Il livello è comunque impressionante. La stima per quest’anno è di un furto in casa ogni tre minuti, che significa venti all’ora, oltre 175mila in un anno. Certo, bisognerà attendere i dati ufficiali a fine 2025, ma l’allarme sociale esiste. E la paura è rinforzata dalla constatazione che sempre più spesso la presenza di persone in casa non funga da deterrenza, anzi possa dare il via perfino a episodi di violenza.
L’assenza massiccia di abitanti nei quartieri residenziali rende l’estate la stagione più rischiosa dell’anno, come dimostrano gli indici di criminalità.
Un andamento che legittima i timori degli italiani ma non ne giustifica diversi atteggiamenti: il racconto dettagliato dei propri spostamenti sui social, la scarsa propensione ad assicurare l’immobile contro visite ‘sgradite’, soprattutto la mancanza dei sistemi di difesa o il mantenimento di quelli ormai obsoleti. Mentre la criminalità segue passo passo, e talvolta sembra precederli, gli avanzamenti tecnologici, addirittura utilizzando i droni per verificare se le case sono abitate.
Ma a pochi giorni dalla partenza che fare ormai? Tapparsi in casa? Tutt’altro. Nelle poche ore che mancano al grande esodo si può ancora intervenire. Purché ci si rivolga a ditte qualificate, scartando gli improvvisatori e il fai-da-te. Le imprese specializzate, infatti, non solo posseggono una conoscenza delle tecnologie più avanzate, ma sono anche capaci di personalizzare l’impianto in base alle specifiche esigenze di sicurezza delle abitazioni. Queste imprese, inoltre, seguono rigorosi standard di sicurezza e sono in grado di fornire un supporto continuo per la manutenzione e l’aggiornamento dei sistemi installati.
I proprietari/inquilini delle abitazioni possono optare per due tipi di difesa. Il tipo basico, tradizionale: porte e finestre blindate, vetri anti-sfondamento, inferriate. E il tipo più sofisticato e all’avanguardia, tutto ‘tecnologia e controllo’ del territorio. In quest’ultimo caso, gli esperti ritengono che un buon sistema di allarme anti-intrusione debba prevenire e intercettare il tentativo di effrazione e non limitarsi a segnalare l’avvenuto ingresso indesiderato. Un impianto adeguato deve disporre di un sistema di rilevazione perimetrale unito a protezioni volumetriche interne. Se accoppiato agli impianti di sicurezza, un efficace sistema di video-sorveglianza (in grado di monitorare in qualsiasi momento la situazione dell’edificio, registrandola) permette di constatare se sono sopravvenuti falsi allarmi semplicemente attuando una video-verifica.