"Un lavoro iniziato quattro anni fa e portato avanti con determinazione da scuole, parrocchie, associazioni, istituzioni e famiglie": con queste parole il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha commentato l’importanza del Patto della Comunità educante, recentemente sottoscritto in città per affrontare con rinnovata energia il problema della povertà educativa.
Un tema, quello dell’educazione, che Novara ha scelto di mettere da tempo al centro della propria agenda. «La povertà educativa è una questione cruciale, che la nostra città affronta da anni con azioni concrete e modelli di intervento che oggi sono guardati con interesse anche a livello nazionale», ha sottolineato Canelli.
Il Patto della Comunità educante rappresenta, secondo il primo cittadino, un ulteriore passo avanti in un percorso già avviato: «È uno strumento che arriva da lontano, costruito nel tempo, e che oggi vuole arricchirsi ulteriormente coinvolgendo nuovi attori e realtà del territorio. È una strada che, in parte, stiamo già percorrendo, ma che possiamo e dobbiamo continuare ad allargare».
A preoccupare in modo crescente, spiega Canelli, sono fenomeni come disagio giovanile, dispersione scolastica e povertà educativa, «problemi sempre più seri, che richiedono una risposta forte, integrata e condivisa. Ben vengano quindi azioni come queste, basate sulla coprogettazione e sulla sinergia tra tutti gli attori del territorio».
L’obiettivo, conclude il sindaco, è costruire una comunità educante vera e inclusiva, capace di offrire ai più giovani strumenti, opportunità e una rete solida di sostegno. Una sfida complessa, ma che Novara ha scelto di affrontare con determinazione e visione.