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Cultura | 12 giugno 2025, 10:05

"La volta celeste illuminata da Rosmini": omaggio poetico di Claudio Comini

Sabato 14 giugno a Belgirate, nella Sala Borsieri dello Scalone Cairoli, la presentazione della nuova raccolta poetica dedicata al Beato Antonio Rosmini, con interventi di studiosi e letture dell’attrice Claudia Premoselli

"La volta celeste illuminata da Rosmini": omaggio poetico di Claudio Comini

Sabato 14 giugno a Belgirate, nella Sala Borsieri dello Scalone Cairoli, sarà presentato il volume di poesie La volta celeste illuminata da Rosmini, recente opera del poeta luinese Claudio Comini, noto come “il cantore del Lago Maggiore”, autore di oltre quaranta opere poetiche pubblicate a partire dal 1993. Relatori dell’incontro saranno i professori Giuseppe Paoli di Viareggio, Walter Minelli di Stresa e Giovanni Peduzzi di Milano, con declamazioni poetiche dell’attrice Claudia Premoselli di Brebbia.

In oltre trent’anni di attività poetica e culturale sono realmente numerosi i riconoscimenti e i premi ricevuti da Comini, della cui opera si sono più volte occupati quotidiani e periodici nazionali e locali. Alcune sue opere sono presenti e custodite negli Archivi Storici e nella Biblioteca del Quirinale, nella Santa Sede in Vaticano, nella Biblioteca di Palazzo Sormani a Milano e negli Archivi Storici della Città di Lugano, in Svizzera. È inoltre inserito in varie antologie a supporto scolastico e le sue opere sono state tradotte in varie lingue. Numerosi e continui anche i messaggi, gli attestati di riconoscimento e di merito che Claudio Comini ha ricevuto da eminenti personalità nazionali e internazionali.

In questo nuovo libro il poeta omaggia, tramite la propria ispirazione, la figura di Antonio Rosmini (Rovereto 1797 - Stresa 1855), fulgido esempio di filosofo, teologo e uomo di fede che ha impresso un lascito di prim’ordine nella cultura italiana e nella formazione intellettuale di moltissimi, giovani e adulti, che ne hanno conosciuto e apprezzato il pensiero e la dottrina. Così è avvenuto, già molti anni addietro, anche per Comini e di qui nasce la meditazione poetica dedicata a questo sacerdote che, riconosciuto beato (nel 2007) dalla Chiesa cattolica, a Stresa operò lungamente e concluse la propria esistenza, da molti anni celebrata e ricordata anche dal Centro Studi, a lui intitolato, che ne mantiene viva la memoria e gli insegnamenti.

Per eventuali spunti e approfondimenti, prima o dopo l’incontro, si riporta qui di seguito la prefazione alla raccolta, firmata dal critico letterario Stefano Valentini di Padova: purché con citazione dell’autore può liberamente essere riprodotta, estrapolata o condensata, in toto o in parte.

Sono ormai parecchie decine i libri di poesia pubblicati negli ultimi trent’anni, via via più numerosi di stagione in stagione, dal luinese Claudio Comini, conosciuto e celebrato come “il Cantore del Lago Maggiore” per la particolare intensità, e fecondità creativa, con la quale esprime da sempre il suo profondo amore e legame con i propri luoghi natii, nei quali quotidianamente opera e vive. La sua ispirazione è sempre stata molteplice, capace di spaziare tra argomenti, osservazioni, emozioni e sentimenti diversi, instancabilmente rivolti ad un’idea totalizzante di poesia, che diviene linguaggio privilegiato nel rapportarsi con la realtà e con il mondo che lo circonda. Le sue composizioni sono brevi e fulminee, se considerate ciascuna a sé, ma nei libri vengono a disporsi in un tessuto di variazioni, iterazioni, rimandi continui che trasforma ogni sequenza in un insieme compatto, definito, mirato alla definizione di idee e pensieri.

Questa nuova silloge è interamente dedicata ad una figura che all’autore appare molto cara, il filosofo e teologo Antonio Rosmini, personalità eminente della Chiesa cattolica la quale, nel 2007, lo ha proclamato Beato. Sul Lago Maggiore, precisamente a Stresa (“spiritualmente protetta dal calore / delle tue pervasive parole”), Rosmini trascorse l’ultima parte della sua vita e lì, nel Santuario del Santissimo Crocifisso sede dell’Ordine religioso da lui istituito, è oggi sepolto e venerato.

Claudio Comini, animato da una fede sincera più volte manifestata anche in altri libri, ha trovato un riferimento sia intellettuale che spirituale nel filosofo cattolico (al quale si rivolge rispettosamente e con devozione, ma anche affettuosamente nel continuo utilizzo di un “tu” vocativo), cui questa raccolta rende un compiuto e appassionato omaggio animato da una sincera gratitudine: “hai dato una svolta / al mio pensiero / poetico che si è fatto / espressione di valori”, poiché “nella tua parola, Rosmini, ritrovo Fede e speranza. / Ma è nel tuo esempio che io ritrovo me stesso”. Il “grande pensiero” del Beato “è da tempo entrato in me / conquistando la mia povera anima / e penetrando nella mia poesia, / che vuol celebrare il tuo profondo / e grande insegnamento teologico”.

La raccolta si apre nel segno di “Maria dal volto celeste”, così come celeste è la luce che illumina le pagine, le quali si susseguono come un cammino. Ed è appunto la luce a rivelare il paesaggio esteriore e quello interiore, con forza e soavità nel contempo, a testimonianza di un intreccio indissolubile tra vita terrena e ultraterrena, due dimensioni non conflittuali ma, se ben comprese e vissute, entrambe proiettate verso l’infinito. La parola è pensiero e il pensiero si fa parola, in un desiderio di pace (“nell’opera di Dio aneliamo la pace / negli angoli più nascosti della terra”), di purezza e di speranza che, come indica anche il titolo, si espande all’intero cosmo, alla “volta celeste” che è meraviglia sconfinata in cui tuffarsi con fede. Tutto rivela una benedizione e dall’anima sgorga, per sé e per ciascuno, un’invocazione-preghiera benefica: “dona saggezza al sapere umano / e portaci tra le vie dell’empireo”. Gli insegnamenti del Beato sono “baluardo e guida” e il creato è “amore divino che regna sovrano”, un amore che vince la caducità, proclamando quella “essenza della nostra vita / che durerà nel tempo”.

Quella di Rosmini, “presenza palpitante”, è una “immensa lezione di vita” che diviene “viatico per tutti i credenti”, una “divina luce” che proclama “il valore dell’Amore Universale, / la grandezza della vera Fede”, prefigurando una “infinità di cieli tersi / dove la voce di Dio, / nella sua potenza, / risveglia i nostri animi assopiti”. Quello tracciato dal Beato, con la sua dottrina e il suo esempio, è un “percorso salvifico” che si dirige “verso la luce di un risorto / che è giustizia divina” e accompagna “nella conversazione con il divino / tra gli angeli del cielo”. Sono insegnamenti, pensieri, riflessioni “germogliati nel mio cuore / come fioriscono nel giardino / i fiori in primavera”, una fioritura che il poeta auspica per tutti, affinché l’umanità possa riscoprire “ferma come un’àncora / l’immagine del Dio celeste”. Sì, “la Fede ritrovata / è divenuta fonte purissima / a cui abbeverarsi” e ci conduce “tra gli angeli / che popolano il cielo / dove una miriade di stelle / pone la notte nella trepida / attesa di miracoli”.

Ma tutto è in realtà già qui, tutto è alla nostra portata, non è un Altrove ma un Adesso: dunque, Beato Rosmini, “il tuo profondo pensiero umano / e pedagogico / porti la gente a credere / nella concretezza del Divino”, nella presenza e vicinanza di Colui che ogni giorno ci è accanto e attende soltanto la nostra attenzione, la nostra fiducia e speranza, per svelarci la sua benevolenza e mostrarci la sua pace.

comunicato stampa

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