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Attualità | 08 maggio 2024, 08:00

In Piemonte 319 alberi monumentali: l'analisi di Coldiretti

Siamo la terza regione italiana per superficie boschiva, che per la maggior parte si trova in piccoli comuni

In Piemonte 319 alberi monumentali: l'analisi di Coldiretti

Il Piemonte si classifica al terzo posto tra le regioni italiane con la maggior superficie boschiva con 9.754 Km coperti da boschi e foreste che, per la maggior parte si trovano all’interno di piccoli comuni. In totale in Piemonte ci sono 319 alberi monumentali di cui 221 sono nei piccoli comuni. È quanto rende noto Coldiretti Piemonte rispetto al rapporto “Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia 2024”, promosso da Fondazione Symbola in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Coldiretti, Fai Cisl, AMI Alberi Monumentali d’Italia che è stato presentato a palazzo Rospigliosi, a Roma, dove era presente il presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari.

Il rapporto ci porta alla scoperta delle oltre 250 specie di alberi monumentali che popolano il Paese, che mostra inoltre una speciale relazione tra i piccoli comuni e i monumenti italiani, raccolti in un censimento in continua crescita grazie al lavoro del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Su un totale di 4.287 alberi monumentali individuati ad aprile 2024 sul territorio italiano, 2.107 si trovano nei piccoli comuni. Sono inoltre 1.548 i comuni italiani con almeno un albero monumentale, di questi 962 sono piccoli comuni.

“Il Piemonte ha una grandissima varietà di monumenti verdi e l’agricoltura è diventata sempre più centrale nella protezione dell’ambiente, assicurando una costante manutenzione del territorio ed una salvaguardia del paesaggio, sia in termini di tutela dal dissesto idrogeologico che di difesa delle sue bellezze e della sua biodiversità, di cui gli alberi monumentali rappresentano senza dubbio un patrimonio inestimabile, anche in chiave turistica – affermano  Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Un ruolo riconosciuto dalla Legge di Orientamento, fortemente voluta da Coldiretti, che è stato ora rafforzato dalla nuova figura dell’agricoltore “custode”. Oltre alla conservazione e valorizzazione delle produzioni locali, dall’allevamento di razze autoctone alla coltivazione di varietà vegetali, le aziende agricole sono diventate interlocutore qualificato delle pubbliche amministrazioni per la gestione del territorio, a partire proprio dalla difesa di formazioni vegetali e arboree monumentali. Si tratta di principi su cui la Coldiretti ha impostato la sua strategia e cioè la valorizzazione dei sistemi produttivi di qualità, sostenibili e rispettosi dell’ambiente affiancati dall’innovazione per rendere sempre più competitiva la produzione italiana e garantire un reddito adeguato agli agricoltori anche grazie al supporto delle attività connesse per attrarre così un numero crescente di giovani”.

Comunicato Stampa

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