Il governo Meloni chiede la rimodulazione di 15,9 miliardi di euro del Pnrr, circa l'8% del totale. Verrà presentata, prima in Parlamento e poi a Bruxelles, una proposta di modifica relative a 144 misure contenute nel piano. Tra queste la voce che più preoccupa soprattutto gli amministratori locali: saranno definanziate una serie di opere in testa alle quali ci sono i progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale.
Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi di definanziamenti
E nella categoria “nel mirino” dei tagli i rientrano alcuni degli interventi più importanti tra quelli progettati dal Comune Novara, come l’abbattimento e la ricostruzione delle “case bianche” di via Bonola e la completa riqualificazione di Cascina Cacinetta a S. Agabio, oltre a interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare di Atc.
Sono progetti effettivamente a rischio?
A lanciare l’allarme è il Partito Democratico che a livello regionale ha effettuato una analisi molto approfondita sulle carte di Fitto, presentata questa mattina a Novara.
“Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi PNRR e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione, il Presidente Cirio è silente – ha commentato il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle - Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa di interlocuzione con la Meloni e con Fitto. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione?».
“La situazione che sta emergendo è grave perché ogni ritardo o rinuncia sui progetti del PNRR rappresenta una mancata occasione di sviluppo e crescita per le nostre comunità. E ancora non è chiaro il taglio che si abbatterà sulla misura dedicata alla sanità. Da tempo chiediamo i dettagli, ma Cirio e Icardi ritardano le risposte”, sottolinea il Consigliere regionale novarese e Segretario regionale Pd Domenico Rossi. “Per Novara e provincia si tratta di un colpo basso. Sono a rischio oltre 47 milioni per il capoluogo e in provincia ci sono città come Borgomanero (6,4 mil), Trecate (4,4 mil), Cameri (4,1 mil). Bellinzago (3,1 mil), per ricordare solo gli impatti più significativi, che potrebbero vedere volatilizzarsi importanti risorse per la comunità” aggiunge il consigliere Dem sottolineando che “mettere in discussione i 20 milioni per la rigenerazione urbana del quartiere Sant’Agabio e i 10 milioni per il ripristino degli alloggi ATC significa mettere a rischio operazioni già in corso e gettare benzina sul fuoco rispetto al tema dell’emergenza abitativa e delle fragilità. Il PNRR rischia di diventare un’occasione mancata per manifesta incapacità del governo che non se la può cavare con annunci di generici nuovi fondi. Servono certezze.”
Il segretario provinciale del PD, Rossano Pirovano, ha sottolineato come “il definanziamento dei progetti sul nostro territorio non solo rischia di bloccare lavori avviati generando situazioni drammatiche e assai complesse da gestire, mi riferisco alla rigenerazione di Sant’Agabio, ma incide su temi strettamente legati alla quotidianità dei cittadini. Mi auguro che il fronte contro questo piano di rimodulazione del PNRR sia unanime e senza distinzioni di colore politico: una scelta del Governo che penalizzerebbe fortemente Novara e la sua provincia”.
Alla conferenza stampa sono intervenute anche le consigliere comunali Milù Allegra e Cinzia Spilinga. Allegra ha messo in evidenza la necessitò di salvaguardare i finanziamenti per la messa in sicurezza delle scuole, mentre Spilinga ha aggiunto: “qui non stiamo parlando solo di risorse, di denaro: dietro ai progetti ci sono delle persone. Sono scelte che ricadono sui più fragili”.
Dal canto suo, il sindaco Alessandro Canelli, intervenendo giovedì in consiglio comunale, ha preventivamente ridimensionato l’allarme. “Abbiamo posto il problema a livello nazionale – ha detto il sindaco – e abbiamo avuto ampia rassicurazione sulla ricopertura con altri fondi. Il governo ci ha rassicurato sul fatto che tutti gli atti assunti saranno comunque giuridicamente validi e ci ha detto di andare avanti. E noi stiamo andando avanti”.
“Non credo – ha replicato oggi Rossi – che basti questa specie di gioco delle tre carte: il Pnrr era una occasione di cambiamento per il paese e ora rischia di essere sprecato”.