"La maggioranza frena l’istituto scientifico, servono scelte chiare"

"Un segnale negativo e un brutto passo indietro nel percorso che può portare all’istituzione di un Irccs a Novara". Così il consigliere regionale Domenico Rossi (Pd) commenta il voto contrario della maggioranza con parere negativo della giunta su un suo emendamento, finalizzato alla realizzazione di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico a Novara.

"Dopo le dichiarazioni di esponenti di Fratelli d’Italia sugli organi di stampa, sembrava che il riconoscimento dell’Irccs fosse un obiettivo ormai raggiunto – spiega Rossi –. Analizzando il Piano, però, emergeva un riferimento del tutto generico all’Irccs. Per questo ho presentato un emendamento che specificava chiaramente i settori di ematologia e immunologia. In modo inspiegabile, la maggioranza ha scelto di votare contro".

Il consigliere novarese sottolinea la necessità di maggiore coerenza tra le dichiarazioni pubbliche e gli atti normativi e amministrativi: "Da tempo mi interesso del tema degli Irccs e da parte del Pd e dell’opposizione c’è piena disponibilità a collaborare, ma servono scelte chiare e coerenti".

Non sono mancati altri emendamenti respinti, tra cui quello relativo all’ospedale unico e baricentrico del Verbano Cusio Ossola: "È la conferma delle tensioni all’interno della maggioranza, che non intende procedere in questa direzione, nonostante le evidenti criticità dell’attuale assetto ospedaliero del territorio", commenta Rossi, ricordando anche la bocciatura del potenziamento del Dairi, una struttura strategica che lavora principalmente ad Alessandria.

Due note positive emergono comunque dal Piano Socio Sanitario: l’approvazione dell’emendamento sul potenziamento della sanità penitenziaria, frutto del lavoro della scorsa legislatura, e l’inserimento delle indicazioni di Agenas sul personale delle Case di Comunità. "Quest’ultimo passaggio è cruciale: le Case di Comunità dovranno essere dotate di équipe multidisciplinari, chiamate non solo a gestire le cronicità, ma a garantire una presa in carico socio-sanitaria integrata delle persone", conclude Rossi.