La Lega dei Diritti del Malato esprime profonda preoccupazione per le incertezze emerse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), in particolare riguardanti il sistema sanitario del Piemonte. Mentre il governo rivede il Pnrr, sembra che alcuni progetti cruciali per la regione, tra cui 91 case di comunità, 29 ospedali di comunità e 43 centrali operative territoriali, rappresentanti un investimento totale di 214 milioni di euro, potrebbero essere a rischio.
Sebbene il governo affermi che le risorse ridotte dal Pnrr saranno compensate da quelle del bilancio nazionale, la certezza di questo è lungi dall'essere garantita. Infatti, la natura non vincolata delle risorse del bilancio nazionale e le procedure burocratiche complesse e di lunga durata sollevano dubbi seri.
Nonostante le rassicurazioni di Alberto Cirio, che sostiene che non ci saranno tagli ai fondi europei per il Piemonte, la realtà rimane oscura. Il commento che emerge dagli uffici dell'Assessorato alla Sanità è illuminante: se i fondi del Pnrr sono ridotti, il governo deve aumentare proporzionalmente le risorse sull'articolo 20 della legge finanziaria dello Stato, altrimenti "salta il banco".
"Saltare il banco" è l'ultimo scenario che una regione come il Piemonte, già a corto di risorse, può permettersi. Con meno di 9 miliardi di euro assegnati al Piemonte dal Fondo Sanitario Nazionale, la regione si trova in una situazione precaria, in particolare se l'investimento previsto dal Pnrr dovesse essere ulteriormente ridotto.
La Lega dei Diritti del Malato lancia un allarme: è essenziale che il governo fornisca chiarezza e sicurezza sul futuro del sistema sanitario del Piemonte. Le risorse promesse non devono essere tagliate e l'accesso ai fondi deve essere semplificato. La salute e il benessere dei cittadini del Piemonte, come di qualsiasi altra regione italiana, non possono essere messi a rischio a causa di incertezze e ritardi burocratici.
Arch. Marco Gemelli
Presidente Lega Diritti del Malato