È l'ossolano Simone Giovanna il presidente della neocostituita Associazione Nazionale degli Esodati del Superbonus, che annuncia per il 21 marzo una manifestazione nazionale a Roma. “Il nostro -spiega l'architetto Giovanna- è un comitato spontaneo che ha avuto le sue origini in Ossola e raccoglie famiglie, imprenditori, tecnici e commercialisti di tutta Italia in difesa del Superbonus 110% e della cessione del credito. Il gruppo è nato in chat, pian piano si è allargato, e da comitato si è strutturato in associazione”.
L'associazione ha indetto una manifestazione nazionale che si terrà nella capitale il 21 marzo dalle ore 10: il corteo partirà da Piazza della Repubblica. “Abbiamo aspettato con pazienza senza scendere in piazza -sottolinea il presidente degli Esodati del Superbonus-, nonostante le continue e sempre più accorate sollecitazioni da parte della nostra base, sperando che il dialogo politico-istituzionale producesse effetti concreti per lo sblocco dei crediti incagliati da bonus edilizi. Ma a fronte di tanti incontri e nonostante il nostro dossier con 10 proposte di soluzioni sia stato depositato in Commissione finanze della Camera dei Deputati e sia arrivato sulle scrivanie di numerosi politici e membri del Governo, ad oggi non abbiamo alcuna risposta concreta”.
“Di immediata concretezza -evidenzia Giovanna- hanno bisogno le centinaia di migliaia di famiglie e di imprese che da mesi si trovano con cassetti fiscali pieni, debiti insormontabili e cantieri fermi. I tempi si fanno sempre più stretti e lo Stato deve agire con la stessa tempestività con cui ha emanato il DL 11/2023, approvato e pubblicato in tempi record dalla sera alla mattina, e deve considerare le problematiche di tutti i soggetti coinvolti, committenti, tecnici e imprese. Sul piatto non ci sono solo i problemi del comparto edile, ma anche le pesanti ripercussioni sociali che investono tutta l'economia del Paese”.
“Per questo -prosegue- alla manifestazione abbiamo invitato le numerose associazioni che a vario titolo sono coinvolte in questa assurda situazione, i sindacati, in rappresentanza di tutti quei dipendenti che hanno pagato con la perdita del lavoro la grave crisi delle imprese e le associazioni attive per la tutela dell'ambiente e di tutte le attività legate al risparmio energetico, alle fonti rinnovabili e all'efficientamento energetico richiesto dall'Europa. A tale riguardo va sottolineato che tutti questi cantieri non portati a termine rappresentano un freno inaccettabile per l’urgenza con cui bisogna guardare ai progetti di efficientamento energetico. È la priorità del New Green Deal, deve essere la priorità di tutti noi. La Commissione Europea in passato ha avuto parole di apprezzamento verso le misure adottate in Italia per agevolare l’esecuzione delle ristrutturazioni degli immobili allo scopo di renderli efficienti, sani e sicuri dal punto di vista sismico. Misure fondate sulla necessità di mantenere un pianeta vivibile per noi e per le nuove generazioni. A maggior ragione quindi non si possono condannare a morte migliaia di cantieri progettati sulla base della sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
“Invitiamo a unirsi al nostro coro di protesta tutti i cittadini -conclude il presidente dell'associazione- perché non si può accettare che in uno Stato civile e democratico si possano modificare le leggi in maniera retroattiva, senza pensare alle conseguenze per chi nello Stato ha creduto e con la consapevolezza di aver provocato un dissesto sociale ed economico gravissimo”.