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Attualità | 03 ottobre 2021, 11:00

Intitolato a Geremia Bettini il Teatro Comunale di Trecate

Fu un famoso tenroe della prima metà del XIX secolo

Intitolato a Geremia Bettini il Teatro Comunale di Trecate

Lunedì 27 settembre, alle ore 11, si è tenuta la cerimonia di intitolazione del Teatro Comunale a Geremia Bettini, celebre tenore trecatese dell’Ottocento.

Nato a Trecate il 20 luglio 1821 in una modesta famiglia, Geremia Bettini assorbì la musica fin da piccolo, in quanto anche il nonno Giuseppe era “artista di canto”.

Fu allievo di Saverio Mercadante, nel periodo in cui il musicista era maestro di cappella presso la cattedrale di Novara e, soprattutto, di Carlo Coccia, subentrato a Mercadante nella carica.

Fece il debutto ufficiale nel 1843, al Teatro alla Fenice di Venezia, nel ruolo di Oronte ne I Lombardi alla prima crociata di Verdi. Successivamente si esibì sui più importanti palcoscenici d’Italia (Milano, Roma, Napoli, Genova, Torino), d’Europa (Madrid, Parigi, Vienna, Pietroburgo) e d’America (New York, Boston).

Fu un cosiddetto “tenore di forza”, antesignano dei moderni “tenori drammatici”, che interpretò opere di Rossini (Otello, L’Assedio di Corinto), Donizetti (Lucia di Lammermoor, La Favorita) e Bellini (Norma, I Puritani), ma che fu soprattutto un tenore verdiano, che ebbe i suoi cavalli di battaglia in Ernani, Luisa Miller, Un ballo in maschera e, principalmente, nel Trovatore, di cui fu il primo interprete al debutto scaligero dell’opera.

Ebbe grande fama presso il pubblico e fu molto stimato anche dai compositori suoi contemporanei, che per lui scrissero o che gli dedicarono loro opere, come Rossini (la parte di Arthur nel Robert Bruce), Pacini (Gianni di Nisida) e altri.

Fu anche un grande benefattore, destinando spesso gli incassi delle sue serate a opere di beneficenza, e un fervente patriota, contribuendo alle imprese di Garibaldi e all’acquisto di munizioni per la spedizione dei Mille.

Morì a Novara il 22 aprile 1864, non ancora quarantacinquenne, consumato dalla tubercolosi e fu sepolto nel cimitero di Novara, dove tuttora si trova il monumento funebre.

Il figlio Gianni, perfezionando il fonografo di Edison, fu un pioniere della registrazione sonora, incidendo le voci di numerosi cantanti e personaggi pubblici di fine Ottocento.

C.S.

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