Due visioni opposte di città, quella della maggioranza di centrodestra che governa il Comune di Novara e quella dell’opposizione Pd – Movimento 5 stelle. Una contrapposizione che è emersa in modo molto nitido nella seduta odierna del consiglio comunale, nella discussione di due delibere presentate dall’assessore al governo del territorio Elisabetta Franzoni. Si tratta di due varianti urbanistiche che arrivavano al voto definitivo dopo aver percorso tutto l’iter previsto dalla legge urbanististica: le varianti riguardano l’ex sede delle Officine Grafiche De Agostini in corso della Vittoria e l’area degli ex Magazzini Cariplo nel cuore del quartiere. Due trasformazioni profonde: sull’area che fu sede di uno degli isnediamenti industriali più importanti della città, l’Istituto Geografico De Agostini, arriveranno un parcheggio su tre piani, un'area verde, un centro sportivo e una torre di 47 metri che svetterà nella skyline della città. Previsti spazi per la residenza e il commercio, e un residuo di area produttiva, anche se l’ultimo frammento di manifattura ancora collocato in questo complesso, la Legatoria del Verbano che aveva conservato una cinquantina di dipendenti, ha cessato l’attività alla fine di febbraio.
L’altra variante riguarda invece la zona collocata tra lo scalo merci del Boschetto e le vie Fauser e Martino Della Torre: si tratta dell’area un tempo occupata da due grandi insediamenti, i Magazzini Generali Cariplo e la Saima Avandero. Il progetto prevede la realizzazione di un’area di 126.000 metri quadrati con due maxi edifici a piano unico, che ingloberà il primo tratto dell’attuale via Bartolino da Novara (che per questo motivo sarà declassificata dall’uso pubblico a strada privata) e che ospiterà come è stato ribadito anche oggi, una attività di logistica tradizionale.
Entrambi i progetti sono di iniziativa privata. E proprio su questo l’opposizione (in particolare con i capigruppo Pd Rossano Pirovano e M5S Mario Iacopino) ha puntato le sue critiche: perché si dà via libera ad una trasformazione urbanistica, quella di corso della Vittoria, resa possibile dalla dismissione di una attività produttiva e dalla perdita di posti di lavoro, e si approva un intervento, quello in zona Boschetto, che riporterà la logistica pesante all’interno del tessuto urbano. E in entrambi i casi l’amministrazione non fa che assentire ad un progetto dei privati.
Di opinione opposta la maggioranza, che ha messo in luce il fatto che entrambi gli interventi riqualificano porzioni importanti di città e in prospettiva potrebbero portare alla creazione di posti di lavoro.
Il dibattito è stato vivace. Poi, come è nelle cose, la forza dei numeri ha dato via libera all’approvazione delle due delibere.