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Economia | 17 dicembre 2025, 17:10

Acqua e riso, Fanfani: "Servono deroghe urgenti e una gestione territoriale del deflusso ecologico"

Al convegno della Cia il commissario di Est Sesia chiede regole adattate al principale distretto risicolo d’Europa, incentivi alla semina in sommersione ed equità nella distribuzione della risorsa idrica

Acqua e riso, Fanfani: "Servono deroghe urgenti e una gestione territoriale del deflusso ecologico"

Adattare l’applicazione del deflusso ecologico alle esigenze del territorio risicolo più importante d’Europa, adottando urgentemente deroghe al regolamento regionale e dell’Autorità di Bacino del Fiume Po. Incentivare con contributi significativi il ritorno alla semina in sommersione, per preservare la risorsa idrica quando è disponibile, ricaricare la falda e restituire l’acqua nel Po durante la stagione calda. Ma anche migliorare l’equità della distribuzione dell’acqua, uniformando le contribuzioni degli agricoltori.

Sono i temi trattati da Ettore Fanfani, Commissario straordinario di Est Sesia, grande esperto di uso integrato dell’acqua con decine di pubblicazioni all’attivo e uno dei massimi esperti italiani in merito al deflusso ecologico, nel corso del suo intervento al convegno “Acqua e riso: il valore della programmazione in tempi di crisi idrica e cambiamento climatico”, organizzato da Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) presso la sede del Centro Ricerche dell’Ente nazionale Risi.

Le Terre del Riso sono un sistema peculiare, che impiega la risorsa idrica in un modo unico nell’ambito delle diverse colture agricole ha spiegato Fanfani. Qui l’acqua viene distribuita su un ampio territorio, viene conservata, preservata, filtrata per ricaricare la falda, e quindi restituita all’ambiente, con benefici che si riverberano fino alla foce del Po. Sono stato forse il primo a sperimentare il deflusso minimo vitale, quello che è stato il “progenitore” dell’attuale deflusso ecologico. A questo proposito, con alcuni colleghi abbiamo coniato il termine DET, deflusso ecologico territoriale, ovvero il deflusso ecologico applicato a uno specifico territorio”.

Per evitare di incorrere in effetti contrari alla finalità ambientale che si prefigge il Deflusso Ecologico, è necessario fare riferimento al Deflusso Ecologico Territoriale: “Occorre prendere in considerazione una riduzione al minimo deflusso ecologico a valle delle derivazioni, anche perché si è accertato che le restituzioni di queste derivazioni contribuiscono al deflusso stesso, ha proseguito il Commissario Fanfani. Ecco perché è urgente una deroga specifica per il nostro territorio tanto al regolamento regionale, quanto a quello dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, anche alla luce del fatto che l’Unione Europea ha espresso parere favorevole a sostenere e proteggere le peculiarità delle zone umide quali le Terre del Riso”.

La rete dei nostri canali distribuisce l’acqua in tutto il territorio, ma non la consuma. Anzi, la valorizza, ha continuato Fanfani. Le derivazioni servono tanto per l’agricoltura, quanto per la produzione di energia pulita e rinnovabile, ma anche per la preservazione di un paesaggio, quello delle terre umide, che significa salvaguardia della biodiversità, di un ecosistema delicato e unico. È un paesaggio sistemico, coniugato con la sua naturalità. La produzione agricola stessa è coniugata con la naturalità del territorio. Qui, le zone umide dipendono ormai solo ed esclusivamente dai canali irrigui e dalle sommersioni”.

L’agricoltura, che nelle Terre del Riso è di assoluta eccellenza, svolge una funzione essenziale per preservare questo territorio, comprese le aree protette. Non possiamo togliere l’acqua da questo territorio, come accade con il deflusso ecologico. Dobbiamo invece incentivare il ritorno alle semine in sommersione, adottando incentivazioni che vadano ben oltre gli importi attuali. Ma per preservare questo paesaggio sistemico dobbiamo anche migliorare la distribuzione della risorsa idrica. Non possiamo farlo senza un incremento dell’equità, che si ottiene uniformando le contribuzioni degli agricoltori. Ciascuno di noi deve contribuire in base al beneficio che riceve”, ha concluso Ettore Fanfani.

Al convegno, insieme a Ettore Fanfani di Est Sesia, hanno partecipato anche il direttore del Consorzio di Bonifica della Baraggia Alessandro Iacopino, il presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi Alessandro Rota, il direttore del Consorzio Ovest Sesia Diego Teruzzi, oltre a Manrico Brustia, responsabile settore Riso per Cia Piemonte, Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, e l’agronomo e consulente Cia Gabriele Balzaretti.

comunicato stampa

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