La recente manovra approvata dalla Giunta Regionale del Piemonte, che prevede un aumento dell’addizionale IRPEF per ampie fasce di reddito, rappresenta un colpo pesante per lavoratori, famiglie, pensionati e piccole imprese, in particolare nel Nord produttivo. Secondo le nuove soglie, i contribuenti con redditi tra i 15.000 e i 50.000 euro subiranno aumenti che vanno da 33 a 106 euro annui. Una misura che colpisce in modo particolare il ceto medio, già sotto pressione per l’aumento dei costi della vita, dei mutui e delle bollette.
Pur comprendendo le difficoltà di bilancio della Regione, riteniamo che questa scelta sia sbagliata nel metodo e nel merito. Manca un vero confronto con i territori e con le realtà produttive. Mentre i redditi più alti rimangono “intoccabili”, ancora una volta ad essere penalizzati sono pensionati e coloro che sostengono con il proprio lavoro e le proprie attività l’economia regionale.
Il Patto per il Nord – Novara e Provincia chiede alla Regione:
• di rivedere il provvedimento, cercando soluzioni più eque e sostenibili;
• di garantire trasparenza sui tempi e sulle modalità di eventuale restituzione di quanto oggi viene prelevato in via “temporanea”;
• di aprire un tavolo di confronto con i territori per costruire insieme una politica fiscale che premi il lavoro, l’impresa e la responsabilità.
Il Nord non può essere chiamato solo a pagare. Ha bisogno di una Regione che ascolti, investa, accompagni la crescita e non la ostacoli con nuove tasse.
Questa non è politica responsabile.
È un voltafaccia verso chi ogni giorno si rimbocca le maniche per tenere in piedi il Piemonte e l’Italia intera.
PATTO PER IL NORD – Novara e Provincia