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Economia | 21 luglio 2025, 07:00

L’affascinante storia di Dubai: dalle origini al giorno d’oggi

L’affascinante storia di Dubai: dalle origini al giorno d’oggi

Tra i sette emirati che compongono gli EAU (Emirati Arabi Uniti), uno è sinonimo di lusso, dinamismo economico e innovazione. Stiamo parlando, per quanto ovvio, di Dubai, nota oggi per l’economia florida, nonché la presenza di grattacieli futuristici e isole artificiali, ma che conserva una storia affascinante e un’identità culturale complessa, accompagnati da una società in rapida e costante evoluzione.

Le origini e lo sviluppo di Dubai

La storia di Dubai, se confrontata ad altre grandi città del mondo, è relativamente recente. Basti pensare, infatti, che fino al XIX secolo non era altro che un modesto villaggio di pescatori e commercianti di perle, che prosperava grazie alla propria posizione strategica all’interno del Golfo Persico. La svolta si registrò nel 1833: la tribù Bani Yas, guidata dalla famiglia Al Maktoum, prese il controllo di Dubai e pose le basi per la futura espansione dell’emirato.

L’economia locale, però, venne letteralmente rivoluzionata nel 1966, anno in cui fu scoperta la presenza del petrolio all’interno dell’emirato. Dubai, tuttavia, si dimostrò sin da subito più saggia rispetto ad altri paesi del Golfo, impostando un’economia diversificata che non si basasse esclusivamente sull’estrazione e commercio dell’oro nero, investendo massicciamente in settori come turismo, innovazione tecnologica, commercio e logistica. Non stupisce, di conseguenza, che l’economia di Dubai si basi, attualmente, per oltre il 90% su attività non legate al petrolio.

Dubai rappresenta, da sempre, un crocevia tra oriente e occidente. Seppur profondamente legato agli usi e costumi della tradizione islamica, nell’emirato convive una società multiculturale e globalizzata: l’arabo è la lingua ufficiale, ma in tutto il paese è ampiamente diffuso l’inglese. A differenza di altri paesi del Golfo, Dubai si dimostra estremamente tollerante con gli stranieri durante il Ramadan, a patto che gli stessi rispettino le norme culturali e religiose locali.

La società di Dubai oggi

Non c’è alcun dubbio che Dubai, al giorno d’oggi, sia una delle città più cosmopolite del mondo: il 90% della popolazione è composto da espatriati provenienti da oltre 200 nazioni diverse. La società attuale, come noto ai più, è fortemente orientata al business e al successo professionale. Le opportunità lavorative e imprenditoriali attraggono migliaia di persone ogni anno, tant’è che Dubai viene definita come una città in “perenne costruzione”, dove mese dopo mese sorgono nuovi grattacieli, centri commerciali e zone residenziali.

Nonostante modernità e ricchezza siano tratti spiccati dell’emirato, il sistema sociale mantiene una forte gerarchia: gli emiratini godono di benefici specifici in termini di welfare, lavoro e istruzione, mentre i lavoratori stranieri godono di minori tutele. Il governo, tuttavia, ha avviato una serie di riforme volte ad ampliare significativamente i diritti anche dei residenti e rendere ancor più attraente la permanenza a lungo termine: il visto “Golden Visa” per investitori e talenti, ne è l’esempio più lampante.

I vantaggi fiscali e l’attività di business

Il regime fiscale particolarmente favorevole rappresenta, senza alcun dubbio, un elemento di forte appeal dello stato emiratino. D’altro canto, Dubai offre numerosi vantaggi che rendono l’ambiente economico estremamente attraente e competitivo a livello globale. L’assenza di imposte sul reddito personale, consente agli emiratini e ai cittadini stranieri di non dover pagare tasse sul proprio stipendio. Ma è sul lato del business che Dubai offre importanti agevolazioni.

Le imposte sulle società sono molte contenute: per anni sono state assenti, mentre dal 2023 - a seguito dell’entrata in vigore di una corporate tax - si attestano attorno al 9%, tra le più basse al mondo. Un altro fattore fortemente attrattivo sono le cosiddette “Free Zone”, aree economiche speciali dove è possibile avviare un’attività con piena proprietà straniera, senza bisogno di un partner locale e con vantaggi ulteriori come l’esenzione da imposte doganali e la possibilità di rimpatriare i capitali in modo integrale.

In questo contesto, accompagnato da una burocrazia snella e dalla presenza di infrastrutture all’avanguardia, molti soggetti decidono di aprire una società a Dubai sfruttando un ecosistema agile, moderno e internazionale. L’emirato, oltretutto, gode di un sistema politico stabile e di un sistema bancario particolarmente efficiente, che la rendono appetibile per l’avvio di startup tecnologiche, società di consulenza e imprese commerciali.




 



 

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