Produzione in aumento, consumi interni in crescita e un export che porta il nome del Gorgonzola Dop in 87 Paesi. Ma il 2025 si apre anche con incognite e tensioni per i 37 produttori riuniti nel Consorzio Gorgonzola, che lo scorso 23 maggio si sono incontrati all’Hotel Westin Palace di Milano per l’Assemblea Generale dei Soci.
A fare gli onori di casa il presidente Antonio Auricchio, che ha presentato dati incoraggianti per il 2024: oltre 5,2 milioni di forme prodotte, con un +1% nel primo quadrimestre 2025. A trainare la crescita è soprattutto il Gorgonzola piccante (+20,34%), mentre cala il biologico (-7,81%).
«Il 2024 è stato un anno record – ha dichiarato Auricchio – ma restano forti preoccupazioni per il futuro: costi energetici elevatissimi, prezzo del latte aumentato del 12-13% e una guerra commerciale che genera incertezza. Al prossimo Fancy Food di New York parlerò con l’ambasciatrice: Trump deve capire che la sua politica sui dazi penalizza anche i consumatori americani. Noi, però, non arretreremo di un millimetro sulla qualità».
Il Gorgonzola Dop è prodotto in 15 province di Piemonte e Lombardia, con Novara capofila e sede storica del Consorzio. Proprio la città piemontese ha ricevuto il titolo di “Città del Formaggio 2025” dall’ONAF. «Novara è la patria del Gorgonzola – ha affermato il sindaco Alessandro Canelli – un formaggio che dà identità e occupazione al nostro territorio».
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, intervenuto in video, ha ringraziato i produttori: «Nonostante le difficoltà, continuate a dare al mondo un prodotto di altissima qualità e unicità».
Anche sul fronte interno il Gorgonzola registra segnali positivi: +2,4% di consumi nel 2024, con 400.000 famiglie in più che hanno scelto di portarlo in tavola. A trainare gli acquisti sono soprattutto le famiglie del Nord Ovest, over 55, senza figli e di classe medio-alta. Il canale principale resta il supermercato (54,9% dei volumi), ma cresce anche il canale “tradizionale specializzato”.
L’export ha chiuso il 2024 con un +4,8% (26.188 tonnellate), ma i dati dei primi due mesi del 2025 mostrano una flessione del -1,4%. Auricchio ribadisce: «Servono politiche di sostegno all'internazionalizzazione e una tutela forte del nostro marchio. Il supporto di ICE e istituzioni è fondamentale».
Nel 2024 il Consorzio ha intensificato le attività di vigilanza e lotta alla contraffazione: 152 ispezioni presso aziende che trasformano Gorgonzola, 444 campionamenti nei punti vendita del Sud Italia, 111 verbali per controllo qualità. A tutela del marchio, sono state presentate 102 richieste di registrazione in 96 Paesi.
«L’attività dei Carabinieri per la tutela agroalimentare – ha ricordato il Gen. Daniel Melis – è una garanzia per i consumatori. Collaboriamo con il Consorzio anche nella formazione dei giovani militari».
La seconda parte dell’assemblea, moderata da Francesca Romana Barberini, ha dato spazio al tema nutrizione e salute. Il prof. Erasmo Neviani, consulente scientifico del Consorzio, ha ricordato: «Il Gorgonzola è un prodotto sicuro, grazie anche alla pastorizzazione inserita nel Disciplinare. È naturalmente privo di lattosio e altamente digeribile».
Il collettivo Heimi Salute e Nutrizione, composto da medici e divulgatori social, ha parlato del Gorgonzola come “mood-food”: ricco di triptofano, migliora l’umore e stimola i sensi, grazie anche alla presenza dell’acido valerianico, molecola volatile che ne rafforza l’effetto “intrigante”.
L’incontro si è concluso con una degustazione in terrazza delle due tipologie di Gorgonzola Dop – Dolce e Piccante – simbolo di una tradizione millenaria capace ancora oggi di conquistare il mondo. Ma il messaggio che emerge dall’assemblea è chiaro: il successo del Gorgonzola non è scontato, e serve uno sforzo collettivo per difendere un’eccellenza che è parte integrante dell’identità italiana.