Sarà il consiglio comunale di lunedì a dare il via libera definitivo all’estinzione dell’ Azienda pubblica di servizi alla persona (erede della vecchia Ipab) “De Pagave” e alla incorporazione da parte del Comune di Novara di tutte le obbligazioni attive e passive della storica casa degli anziani novaresi.
Un epilogo a cui si è arrivati dopo un percorso lungo che ha preso origine negli anni della pandemia, quando l’Istituto, che era amministrato da un consiglio di amministrazione nominato dal sindaco, era in un tunnel di crisi da cui si rischiava di non uscire. Così, dopo una fase di gestione emergenziale che il sindaco aveva affidato al comandante della Polizia Locale Paolo Cortese, la Regione Piemonte aveva scelto, su indicazione del Comune, di nominare un commissario straordinario, l’avvocato Remigio Belcredi, che ha gestito prima la graduale uscita dalla crisi, poi la trasformazione da Ipab in azienda speciale, infine l’affidamento della gestione alla cooperativa Nuova Assistenza.
“Al termine di questo percorso – ha spiegato mercoledì pomeriggio in VI commissione il sindaco Alessandro Canelli – rimaneva una situazione debitoria, in particolare nei confronti di dipendenti ed ex dipendenti, per un totale di circa 850 mila euro, oltre ad altre passività, per un totale di un milione di euro. Una situazione che ha suggerito al commissario la decisione di mettere l’istituto in liquidazione e di chiedere al Comune di Novara di poter subentrare sotto tutti i profili”. “Questo significa – ha aggiunto Canelli - che il Comune di Novara andrà da una parte a coprire i debiti ma dall’altra acquisirà i crediti e il patrimonio”.
Si tratta, in particolare, del canone di concessione – di circa 140.000 euro all’anno – che viene pagato da Nuova Assistenza, e soprattutto, sul fronte dei patrimonio, dell’immobile sede della residenza, che da solo vale circa 10 milioni di euro (e che è oggetto di una complessiva riqualificazione da parte del concessionario) e di altre proprietà immobiliari in città.
Il quadro prospettato dal sindaco è stato accolto positivamente da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Per tutti il capogruppo del Pd Nicola Fonzo ha definito la scelta fatta dall’amministrazione “un’operazione di buon senso con il quale il comune chiude definitivamente una vicenda difficile”