Saranno solo due – e non tre come nello schema teoricamente previsto dalla legge elettorale - i consiglieri regionali eletti dalle liste di circoscrizione di Novara. Lo spietato sistema del metodo D’Hondt “alla sabauda” toglie infatti un eletto a Novara e lo assegna ad Asti.
I due consiglieri che certamente arriveranno a Palazzo Lascaris sono Marina Chiarelli di Fratelli d’Italia, che ha ottenuto 6856 preferenze, e Domenico Rossi del Partito Democratico che con un exploit addirittura clamoroso ha ottenuto 6985 voti personali.
A completare la pattuglia dei novaresi in consiglio regionale c’è poi Annalisa Beccaria, candidata al numero 3 del listino “bloccato” del presidente Alberto Cirio.
Un quarto nome potrebbe poi aggiungersi , sempre tra quelli candidati nel listino di Cirio: è quello di Daniela Cameroni di Fratelli d’Italia che dovrebbe subentrare ad Elena Chiorino, capolista del listino e quasi certamente destinata ad un posto in giunta.
Il gioco delle opzioni in caso di nomina ad assessore potrebbe favorire anche un altro novarese, Gianluca Godio, primo escluso con 4251 preferenze della lista circoscrizionale di Novara: nel caso si avverasse la profezia della nomina ad assessore di Marina Chiarelli, il seggio in consiglio toccherebbe all’ex sindaco di Gozzano.
Il risultato più pesante dal punto di vista politico è il crollo verticale della Lega: dai 23 consiglieri di cinque anni fa la consistenza del gruppo leghista scende a 4. E di questi nessuno è novarese, mentre nel 2019 furono eletti tre consiglieri. Non è infatti riuscito a farsi eleggere, nonostante fosse “portato” dall’apparato di partito, l’assessore uscente all’ambiente Matteo Marnati.