Tappa novarese questa mattina per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in un mini tour cominciato nel biellese. Valditara è stato accolto con molto calore all’Istituto Salesiano San Lorenzo: in prima fila il sindaco Alessandro Canelli, l'assessore regionale Matteo Marnati, il prefetto Francesco Garsia e la questora Alessandra Faranda Cordella, i consiglieri regionali Federico Perugini e Riccardo Lanzo, il consigliere delegato all’istruzione della Provincia di Novara Andrea Crivelli, l’assessore all’istruzione del Comune di Novara Giulia Negri.
A porgere i saluti della famiglia salesiana don Leonardo Mancini, superiore del Piemonte e Valle d’Aosta.
Il ministro, introdotto da Paolo Usellini, direttore dell’ufficio scuola della Diocesi di Novara, ha risposto ad alcune domande poste dagli studenti. Un'occasione per fare anzitutto il punto sull’utilizzo dei fondi del Pnrr per l’edilizia scolastica. "Abbiamo trovato - ha detto il ministro aio giornalisti - come stanziamento Pnrr tre miliardi e 900 milioni a cui abbiamo aggiunto un altro miliardo e duecento milioni di fondi che ho individuato nelle pieghe del bilancio del ministero. Questo ci ha consentito di intervenire su quasi il 20% a delle scuole italiane per ristrutturarle con particolare attenzione al tema della rimozione delle barriere architettoniche e della sicurezza".
Valditara ha toccato in modo particolare le corde più care ad una platea di alunni, insegnanti e genitori di una scuola cattolica. "Ho proposto al governo – ha detto - di iniziare a riflettere sul discorso del buono scuola sul modello della Regione Lombardia; potrebbe essere una soluzione importante in un percorso di autentica parità”. “Io ho sempre pensato - ha proseguito il ministro - che anche le scuole paritarie debbano poter godere dei finanziamenti del Pnrr. Sono finanziamenti importanti: solo per la didattica digitale un miliardo e 200 milioni di euro. Quando mi sono insediato ho trovato una amministrazione che mi diceva che la Commissione Europea non ci consentiva di utilizzare quei fondi per le scuole non statali. Ci siamo confrontati in modo serrato alla fine abbiamo avuto ragione, tant’è vero che queste risorse sono distribuite anche alle scuole paritarie. Lo stesso vale – ha aggiunto – per le altre risorse che abbiamo investito: quest’anno sono 110 milioni di euro in più, 70 milioni solo per il trasporto degli alunni disabili perché sappiamo che nelle scuole paritarie la percentuale di alunni disabili è molto elevata. Questo è un percorso che vogliamo che prosegua costantemente, superando le differenze che penalizzavano in passato le scuole paritarie. Tutto questo vuol dire avere una visione di un sistema unico di istruzione che è il sistema pubblico di istruzione dove non c’è un figlio maggiore o un figlio minore ma dove tutti sono posti nelle stesse condizioni".
"A fine aprile – ha annunciato il ministro - saranno pronte le nuove linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica e in questo ambito ci saranno indicazioni anche per l'educazione finanziaria". A proposito dell'educazione ai valori civici, il ministro ha elogiato le scuole "come quelle dei Salesiani dove si respira armonia e collaborazione forte ma anche rispetto delle regole, rispetto dell’autorità del docente". "Questo - ha aggiunto Valditara - è lo spirito che si respira qui, lo spirito positivo, lo spirito del bene. Mettiamo al centro della società il bene contro il male: via il male, vinca il bene".
Valditara non si è sottratto alle domande dei cronisti sui temi di maggiore attualità. "Se andrò a visitare la scuola di Pioltello? Sicuramente sì", ha detto a margine del suo intervent. "È una scuola che è alla nostra attenzione anche per gli investimenti, che faremo su tutte quelle scuole che hanno necessità di rafforzare l'inclusione. La scuola di Pioltello insieme con tante altre scuole è una scuola dove i docenti e il dirigente scolastico stanno facendo un lavoro eccezionale: questo l'ho riconosciuto da subito. È una scuola di 'frontiera' che ha necessità di didattiche sempre più potenziate ma anche di un'attenzione economica". "Accanto ad Agenda Sud - ha concluso il ministro - noi abbiamo il problema di prenderci cura di quelle scuole delle grandi periferie delle città del Nord che hanno risultati formativi molto inferiori alla media della regione di riferimento e quindi bisogna investire risorse e investire anche in potenziamento soprattutto in quelle materie, come l’italiano, che è uno strumento di inclusione forte"
ECV