L'8 marzo è la Giornata Internazionale della Donna, ricorrenza in cui si celebrano gli straordinari risultati ottenuti dalle donne verso la parità di genere. La Festa della Donna ha origine e si ispira ai movimenti dei lavoratori agli inizi del XX secolo in Nord America ed in Europa. La prima giornata internazionale delle donne è stata celebrata negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909, venendo poi riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 1977. Celebrata ogni 8 marzo, quest’anniversario sottolinea l'importanza della lotta per i diritti delle donne, in particolare per la loro emancipazione.
La Festa della Donna è altresì un’occasione per aumentare la consapevolezza delle nuove generazioni e spingerle a dare un costante contributo in questa direzione. Infatti, sebbene molte società abbiano fatto passi da gigante verso l’emancipazione femminile, molto è ancora da fare. Un esempio su tutti è la pratica - purtroppo ancora ampiamente diffusa - dei matrimoni precoci che continua ad essere una realtà dolorosa per milioni di ragazze di tutto il mondo. In quest’articolo cercheremo di fare luce su questo problema, sul perché è ancora diffuso e su cosa possiamo fare per combatterlo.
Spose bambine: analisi di un contesto difficile
Tra le sfide più strazianti che le ragazze devono affrontare a livello globale c’è anche il fenomeno dei matrimoni precoci. Presente con maggiore frequenza nei paesi del sud del mondo, si stima che ogni anno 5 milioni di bambine vengono date in spose e rese schiave, 70 mila muoiono di parto. Si parla di bambine di 12-13 anni che subiscono le peggiori forme di abusi. Spesso vengono sfruttate per il traffico sessuale, entrano a far parte di cicli di prostituzione per sopravvivere, subendo gravi traumi psicologici ed una vita piena di paura e dolore.
Nonostante leggi nazionali ed internazionali contrarie, questa pratica persiste ancora oggi, perpetuata dalla povertà, da pregiudizi culturali e dalla forte mancanza di istruzione. A questo si aggiunge anche una convinzione culturale ancora forte e condivisa, dominata dalla discriminazione di genere ed una visione distorta della donna. In questi contesti sociali, le ragazze sono infatti spesso viste come un “peso sociale” nel senso che non contribuendo direttamente attraverso un lavoro (..altro tabù culturale) al mantenimento della famiglia, rappresentano un macigno che va scaricato al più presto possibile attraverso il matrimonio.
Anche la povertà incide in modo determinante. Ad esempio, i genitori cercano spesso di far sposare le ragazze perché non potendo dar loro da mangiare, trovano in questa pratica condivisa una soluzione per "alleggerire" la famiglia di una persona in più da sfamare. Questa spirale perversa alimenta e delinea un quadro purtroppo desolante. Il fenomeno delle spose bambine priva le sue vittime della loro infanzia, di un’istruzione adeguata, di poter scegliere il proprio futuro, aumentando il rischio di subire violenza e problemi di salute, segregandole in un contesto di rinunce e povertà.
Il ruolo dell'istruzione nell'emancipazione femminile
Se c'è una cosa che può cambiare significativamente la traiettoria della vita di una ragazza, è l'istruzione. Molte indagini hanno dimostrato che le donne istruite hanno meno probabilità di sposarsi presto ed hanno maggiori possibilità di condurre una vita più sana, basata su scelte consapevoli e non costrizioni. Entrando nel mercato del lavoro e contribuendo direttamente con il loro impegno professionale, guadagneranno redditi più alti e, verosimilmente, avranno figli liberi di fare scelte e che potranno istruirsi in modo adeguato. La scuola è quindi un perno fondamentale del cambiamento. L’istruzione non riguarda solo l’apprendimento ed i libri: si tratta di comprendere i diritti ed acquisire la fiducia necessaria per farli valere. Si tratta di essere consapevoli culturalmente per fare scelte informate sulla propria vita e sul proprio futuro.
Il contributo di Weworld per l'Empowerment femminile
Organizzazioni non governative come WeWorld, sono in prima linea nella lotta contro la piaga delle spose bambine attraverso il sostegno e l'intervento diretto. WeWorld attraverso i progetti di sostegno a distanza lavora per garantire i diritti delle donne e dei bambini, fornendo istruzione, protezione e servizi sanitari essenziali. Esaminando le cause, collaborando con le organizzazioni locali ed affrontando il problema in modo trasversale (come ad esempio la disuguaglianza di genere e la povertà), WeWorld mira a proteggere le ragazze dai matrimoni precoci, dando loro la possibilità di realizzare tutto il proprio potenziale.
I suoi interventi si concentrano in Kenya, Benin e Tanzania, difendendo le bambine da gravidanze precoci ed a rischio, portandole in centri sicuri dove potranno avere cure mediche, psicologiche e legali, oltre ad un’istruzione adeguata. Per combattere il fenomeno, vengono anche organizzati incontri con le bambine ed i genitori con il fine di educare la comunità locale sugli effetti dannosi dei matrimoni precoci e sugli effetti perversi di questa pratica nella società nel suo complesso.
Se sei interessato a saperne di più, vi invitiamo a leggere la pagina ufficiale di WeWorld sul sostegno a distanza, un gesto altruistico e capace di cambiare due vite: quella del bambino o della bambina sostenuti ed anche quella del sostenitore. Scegli di sostenere e combattere la piaga delle spose bambine per dare un senso più profondo alla Festa della Donna 2024.
Il significato della Festa della Donna 2024 in questa lotta
La Giornata internazionale della donna 2024 quindi funge da piattaforma vitale per molte organizzazioni ed individui sensibili nell’invito ad impegnarsi di più e concentrare i propri sforzi nel combattere le ingiustizie del pianeta. È giunto il momento di riflettere sui progressi compiuti dalle passate generazioni e di contribuire verso quei cambiamenti necessari per colmare saldamente il divario di genere. Oggi possiamo sfruttare il potere collettivo per puntare i riflettori sulle ragazze che rischiano di diventare spose bambine. Diamo priorità al loro diritto all’istruzione, alla sicurezza e alla libertà di decidere il proprio futuro, una forza trainante verso l’uguaglianza di genere.