Il ministero della Sanità di Israele ha deciso di approvare la vendita al pubblico della carne artificiale dalle cellule bovine. Una decisione che fa seguito alle autorizzazioni concesse per la carne di pollo artificiale da Singapore e Stati Uniti, dove era stato dato il via libera dalla FDA alla startup californiana Upside Food. Un’operazione che a fine dicembre 2023 la rivista tecnologica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston ha inserito tra i più grandi fallimenti scientifici dell’anno in quanto, nonostante il via libera alla commercializzazione ottenuto dalle autorità Usa, non vi sarebbe ancora traccia di prodotti di laboratorio nei supermercati e la produzione su larga scala risulterebbe più problematica del previsto.
La diffidenza si è diffusa anche in Europa, dopo l’approvazione legge italiana che ha introdotto il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali, nel rispetto del principio di precauzione e in attesa di risultati scientifici della ricerca pubblica indipendente per evitare di usare gli uomini come cavie. Dubbi sono stati espressi, infatti, in Austria e Francia, dove è stata depositata al parlamento la proposta di legge “per vietare la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di carni sintetiche in tutto il territorio nazionale”, nell’interesse della salute umana, della salute degli animali e dell’ambiente per iniziativa di un gruppo di parlamentari dell’Assemblea Nationale francese, appartenenti al partito Les Républicains, che fa parte del nuovo Governo.
“Si sta verificando un trend che non ci sorprende, ovvero una diffidenza diffusa, anche in Europa, specialmente dopo l’approvazione della legge italiana che ha introdotto il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali – fanno notare Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Sette italiani su dieci (70%) sono contrari alla messa in commercio del cibo artificiale prodotto in laboratorio, dalla carne di pollo fino a quella bovina, per le perplessità sugli effetti a lungo termine sulla salute umana e sull’ambiente. Certo è che va evitata la sperimentazione sugli uomini, come accade in Israele e Stati Uniti dove, chi assaggia la carne sintetica, deve prima firmare una liberatoria. In Piemonte si tratterebbe di una vera assurdità, poiché il nostro comparto zootecnico è un grande patrimonio da tutelare, dal punto di vista della biodiversità e dell’ambiente, con la razza Piemontese che è tra le razze storiche più famose ed ha una fondamentale valenza economica sul territorio”.