Un testo unico, per riformare il mondo della formazione e del lavoro in Piemonte. E’ stata approvata oggi la nuova legge firmata dall’assessore regionale Elena Chiorino e che, dopo un’attesa di 28 anni, dota la regione di un nuovo testo sulla formazione professionale.
L’obiettivo della nuova legge
L’obiettivo? Far si che le politiche dell’orientamento, della formazione professionale e del lavoro, siano integrate. “E’ un’importante sburocratizzazione perché è un testo unico che abroga 10 leggi, 130 articoli, e consente di dare visione nell’ambito della programmazione. Garantisce opportunità, ampliando un ventaglio, aprendo al sistema del profit” ha commentato entusiasta Chiorino, assessore al Lavoro, Formazione e Merito della Regione Piemonte.
Con questo sistema “le migliori competenze possono essere trasmesse ai nostri giovani e ai nostri lavoratori e di conseguenza alle imprese” ha proseguito.
Chiorino: "Finalmente un sistema integrato"
L'approvazione del disegno di legge va a chiudere un cerchio iniziato con le Academy di filiera. “Ora il Piemonte può disporre di un sistema integrato, con percorsi definiti e adattabili alle esigenze di innovazione, transizione verde, digitale, le grandi sfide del futuro” ha ribaditoChiorino.
Il Piemonte diventa così tra le prime Regioni in Italia a regolamentare le politiche per lo sviluppo delle competenze, l’occupazione e l’inclusione attraverso un quadro normativo strategico, programmatorio e di governance. La parola chiave è quindi “connessione”. “Una connessione sempre più necessaria, quella tra le politiche della formazione e dell’occupazione, di grande attualità nel contesto di riforma avviato con il PNRR e con la nuova programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei, e che rifugge dall’erogazione di sussidi meramente assistenziali”, ha concluso l’assessore.
Ora sarà necessario adottare diversi provvedimenti del Consiglio e della Giunta per l'attuazione di questa legge che prevedono il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, dell'ANCI, delle associazioni comparativamente più rappresentative costituite a livello regionale sul tema della disabilità.
Il Pd scettico
“Il disegno di legge approvato oggi riordina ed unifica tre materie molto ampie e fortemente correlate, ma poteva osare di più. Appare infatti come un provvedimento tecnico, che fotografa e sistematizza l’esistente, senza però tirare fuori dei guizzi di innovazione, fatta salva l’apertura della formazione professionale agli enti con scopo di lucro. Una scelta, quest’ultima, che abbiamo criticato per la sua matrice liberista . Perché smontare il modello no profit e il primato piemontese sulla formazione professionale, in un settore in cui l’unico obiettivo dovrebbe essere la qualità e il continuo reinvestimento degli avanzi di gestione e non la pur legittima ricerca del profitto? Il timore è che si crei una marcata divaricazione tra profit e no profit. Su questo monitoreremo” è la critica posta da Raffaele Gallo e Monica Canalis (Pd).