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Attualità | 04 settembre 2023, 07:50

Emergenza cinghiali, scende in campo l'esercito. Coldiretti: "Accolta la nostra proposta"

"In questo modo si potrà rallentare la peste suina e tutelate le eccellenze Made in Piemonte"

Emergenza cinghiali, scende in campo l'esercito. Coldiretti: "Accolta la nostra proposta"

Accolta la proposta Coldiretti di far scendere in campo l’esercito per fermare l’invasione dei 2,3 milioni di cinghiali presenti in Italia che causano incidenti, provocano danni alle coltivazioni e diffondono malattie. Lo rende noto Coldiretti Piemonte a seguito del vertice con il Governo al quale hanno partecipato il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il Commissario straordinario per l'emergenza Psa, Vincenzo Caputo.

Una azione che abbiamo chiesto da tempo, insieme ai ristori adeguati per i danni provocati dai cinghiali – fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - L’eccessiva presenza degli animali selvatici è una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate. Sollecitiamo il depopolamento con tutte le azioni possibili in Piemonte da diverso tempo, ancora durante l’incontro dello scorso 8 giugno, organizzato con la Consulta suinicola di Coldiretti Piemonte, con il governatore regionale, Alberto Cirio, ed il Commissario straordinario, Vincenzo Caputo, abbiamo ribadito «Meno cinghiali più agricoltura» perché alle nostre imprese agricole serve poter lavorare e riprendere, in condizioni di sicurezza e basso rischio, l’attività di allevamento e macellazione dei suini nelle aree soggette a restrizione".

"Ridurre, infatti, numericamente i cinghiali significa anche rallentare la diffusione della Peste Suina, azione fondamentale in una regione come il Piemonte dove è a rischio l’intero comparto e la filiera suinicola che conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele”, concludono gli esponenti di Coldiretti.

Redazione

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