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Attualità | 09 agosto 2023, 07:52

Siccità: è stato di emergenza per il consorzio irriguo Est Sesia

Nonostante le richieste di attendere qualche giorno, fino alla fine di questa settimana, ad attuare le riduzioni, il Consorzio del Ticino ha tagliato pesantemente i rilasci, costringendo a contromisure sul fronte della distribuzione dell’acqua nei canali

Siccità: è stato di emergenza per il consorzio irriguo Est Sesia

Il Consorzio di irrigazione Est Sesia, che serve con la propria rete di canali gran parte della pianura del Piemonte Orientale e della vicina Lomellina in provincia di Pavia, ha dichiarato ieri sera lo stato di emergenza. E attacca in modo diretto la gestione della diga della Miorina a Sesto Calende, l’infrastruttura che regola il rilascio di acqua dal Lago Maggiore in direzione dei canali. In questi giorni il livello del Verbano è rapidamente sceso, al punto che il Consorzio del Ticino, che gestisce la diga, ha drasticamente ridotto la portata dei rilasci.

“Oggi – spiegano dall’Est Sesia -  si sta consumando un ennesimo brutto capitolo per l’agricoltura del territorio che produce il 90% del riso nazionale, quello di essere passati all’ultimo posto della catena dei bisogni e delle priorità: dopo il consumo idropotabile, infatti dovrebbe venir l’agricoltura. Invece, con stupore oggi si scopre che il programmato e possibile raggiungimento di quota -0,50m sullo zero idrometrico all’idrometro di Sesto Calende (oggi -0,30m) è impedito dal fatto che non si potrebbe oltrepassare la quota di -0,40m pena la difficoltà per grandi imbarcazioni turistiche di attraccare e navigare per il Lago Maggiore: e quindi, dietro forti pressioni degli imprenditori e dei politici del lago destate dall’approssimarsi delle feste ferragostane e dal timore di ledere gli interessi turistici, è giunta la decisione del Consorzio del Ticino di far togliere 60 mc complessivi dalle dispense irrigue erogate, equamente ripartiti tra le due sponde, con già l’ipotesi di togliere ulteriormente portata qualora la discesa verso il - 40 non fosse sotto controllo”.

Secondo quanto riferito da Est Sesia, nonostante le richieste di attendere qualche giorno, fino alla fine di questa settimana, ad attuare le riduzioni, il Consorzio del Ticino ha tagliato pesantemente i rilasci, costringendo a contromisure sul fronte della distribuzione dell’acqua nei canali: in sintesi la rete è stata divisa in due turni che potranno avere acqua per cinque giorni e che in altri cinque saranno all’asciutto.

E il consorzio attacca duramente anche le scelte della politica, con una serie di domande polemiche: “a quanti quintali di riso italiano bisogna ora rinunciare per il comparto turistico? Il riso prodotto sulle nostre tavole deve provenire dal territorio o dall’estero? La buona qualità ambientale dei corpi idrici si ottiene controllando i processi di depurazione degli scarichi che sversano nei fiumi o lasciando più acqua in alveo (cioè impedendo agli Utenti agricoli di derivarla) per diluirli? La buona riuscita delle feste ferragostane vale gli ingenti sacrifici del comparto agricolo?

Si attende ora di capire se nella diatriba avrà effetto il tentativo di mediazione messo in campo ieri mattina dalla Regione Piemonte.

 

ECV

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