Al giorno d’oggi, risulta lampante in che modo la società sia cambiata e quanto profondamente l’abbia fatto. Il mondo ha subito delle trasformazioni molto significative anche solo rispetto al recente passato. Di sicuro, in questo frangente, l’avvento della digitalizzazione ha arrecato una spinta non indifferente. Al di là di questo, l’evoluzione delle comunicazioni e l’affermarsi di concetti come quello di globalizzazione hanno condotto allo sviluppo di ambienti sempre più dinamici e complessi. Il discorso appena fatto si applica in maniera preponderante ai vari contesti lavorativi, competitivi e altamente mutevoli. A prescindere dal settore in cui operano, oggi, le imprese affrontano sfide disparate.
Tutto questo, ovviamente, è permesso anche dalle possibilità e dagli aspetti da poter tenere in considerazione per poter ottimizzare la solidità del marchio della propria azienda. L’abbigliamento è uno di questi. In tantissimi contesti lavorativi le aziende hanno la necessità di dotare i propri dipendenti di un vestiario da lavoro estremamente formale. In questi casi spesso si opta per scegliere le divise da lavoro personalizzate e dato che in siti come fullgadgets.com, attivo da anni nella customizzazione, è possibile prendere in esame diversi modelli, fare una ricerca online potrebbe aiutare a trovare lo stile giusto.
Al di là del settore in cui operano, insomma, le aziende si sono rese conto di quanto sia importante offrire ai clienti un’immagine solida e professionale. Il vestiario è, come detto, un aspetto cruciale da prendere in considerazione in questo frangente. Per questo gli investimenti degli esercenti in questo senso devono essere informati, in maniera tale da permettere l’affermazione di un’identità aziendale in grado di ispirare fiducia nella clientela. Si rivela, dunque, importantissimo definire caratteri come la differenza tra divisa e uniforme, oltre agli utilizzi di questo tipo di abbigliamento e le tipologie ulteriori di capi da lavoro. Tutto questo, sarà oggetto dei prossimi paragrafi.
Divisa e uniforme: l’etimologia dei termini come strumento di distinzione tra le due
Prima di effettuare i dovuti parallelismi in ambito lavorativo, è necessario fornire delle definizioni abbastanza esaustive dei significati storici dei termini “divisa” e “uniforme”. Si tratta, infatti, di due tipologie di indumenti, la cui storia, si rivela molto interessante allo scopo della nostra digressione. Di certo, non si tratta della stessa cosa. Il termine uniforme, in primis, deriva dal latino “uniformis”, che significa “stessa forma”. Il termine “divisa”, invece, viene dal verbo latino “dividere”.
L’origine delle due parole – a questo punto sarà chiaro – contiene, dunque, la differenza di concetto. In primo luogo, l’uniforme nasce per unire un gruppo di persone, trattandosi di un indumento in grado di far comprendere di essere parte di un insieme. La divisa nacque, invece, ai tempi delle giostre medievali e serviva, per l’appunto, a dividere un cavaliere dal suo avversario, con colori diversi dai suoi. In ambito lavorativo, dunque, il parallelismo sussiste tra le uniformi che interessano team di lavoro come lo staff di un negozio o le divise delle Forze dell’Ordine o della Sicurezza privata. Un altro esempio potrebbe essere l’uniforme dello staff in sala in un ristorante e la divisa dello chef.
Altre tipologie di capi da lavoro
Al di là di divise e uniformi, comunque, il mondo del lavoro presenta altre tipologie di indumenti. Facciamo riferimento ai capi che non riconoscono strettamente un’impresa, ma sono necessari allo svolgimento di determinate tipologie di mansioni. Si parla di dispositivi di sicurezza individuali, certo, ma anche di indumenti in senso stretto, come potrebbero essere le tute resistenti e tutti i capi in materiale durevole utili per la messa in atto delle pratiche lavorative manuali o esposte a determinate tipologie di rischi.