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Attualità | 02 maggio 2023, 15:00

Quasi 111 giorni senza pioggia significativa in Piemonte, l’Arpa: “2022 anno molto al di sotto della norma”

E aggiunge: “Dal punto di vista della siccità meteorologica, l’annata 2022 è stata decisamente drammatica, con il fenomeno che con il passare dei mesi si è progressivamente trasformato in emergenza socio-economica”.

Quasi 111 giorni senza pioggia significativa in Piemonte, l’Arpa: “2022 anno molto al di sotto della norma”

E' online il rapporto sulla situazione idrica in Piemonte nel 2022. Lo scrive Arpa Piemonte sul proprio sito. “Il documento – si legge - analizza i dati di monitoraggio della rete regionale e descrive le condizioni pluviometriche, nivometriche, delle portate dei principali corsi d'acqua nonché i dati di soggiacenza dei principali acquiferi superficiali. Il 2022 è stato un anno molto al di sotto della norma come piovosità in Piemonte, con un deficit complessivo di circa il 43%. Le precipitazioni cadute nel corso dell’anno, sulla parte del bacino del fiume Po, chiuso a valle della confluenza con il Ticino, è stata pari a circa 607 mm. Ad incidere maggiormente sul deficit osservato sono stati i quasi 111 giorni senza piogge significative registrati tra l’8 dicembre 2021 e il 29 marzo 2022. Per quanto riguarda la neve il deficit del 2022 risulta significativo sull’arco alpino piemontese rispetto alla media storica (periodo 1981-2020); questo deficit è risultato molto accentuato sia nella stagione invernale 2021-22 che in quella 2022-23, evidenziando una marcata riduzione degli apporti nevosi. La risorsa nivale, valutata in termini di SWE, ha dato quindi evidenti segni di deficit e l’anticipata completa fusione, con un anticipo superiore al mese, ha determinato una riduzione dei deflussi idrici già a partire dal periodo primaverile”.

E aggiunge: “Dal punto di vista della siccità meteorologica, l’annata 2022 è stata decisamente drammatica, con il fenomeno che con il passare dei mesi si è progressivamente trasformato in emergenza socio-economica. L’inverno 2021-2022, secco e caldo da record con i suoi 111 giorni consecutivi senza precipitazioni significative, ha impedito la formazione di risorse nivali consistenti sulle Alpi, tanto che a marzo, con l’inizio della stagione irrigua, la maggior parte del Piemonte si è venuta a trovare in condizioni di siccità estrema sul breve periodo (3 mesi). Questa condizione è quindi diventata estrema anche sul lungo periodo (6 e 12 mesi) verso fine primavera ed inizio estate, visto che la primavera 2022 è stata la 6° più secca degli ultimi in 65 anni. Un intervallo moderatamente instabile ad agosto, in particolare nei settori meridionali della regione, ha contributo ad alleviare la pesante situazione siccitosa sul breve periodo ma un trimestre autunnale tra i più avari di precipitazione registrati negli ultimi decenni, ha nuovamente aggravato la situazione generale su tutte le scale temporali e, in particolare, nel sud del Piemonte. L’anno, tuttavia, si è chiuso con un mese di dicembre al di sopra della norma in termini di pioggia e neve (in montagna) cadute, l’unico mese oltre ad agosto a mostrare il segno più nel bilancio tra precipitazioni osservate e norma climatologica (91-20). Nonostante questo, il deficit pluviometrico medio annuo 2022 ha fatto registrare valori percentuali negativi ovunque, mediamente attorno al 40%, con gli indici SPI e SPEI a 12 mesi su valori inferiori a -1.5 (siccità severe ed estrema) nell’80% circa del territorio Piemontese”.

Sempre Arpa sottolinea che “relativamente alle portate dei corsi d’acqua regionali, il 2022 può essere considerato l’anno dei record al negativo, nel bilancio complessivo dell’anno, infatti, si sono registrati ovunque e per tutti i mesi, scostamenti negativi rispetto ai valori storici di riferimento e le principali sezioni di chiusura dei principali bacini idrografici, hanno registrato i valori minimi storici delle portate sia a livello mensile che annuale. Nella sezione di Isola S.Antonio, chiusura del bacino del Po piemontese, la portata media annua è stata il 67% più bassa del valore medio storico. Per quanto riguarda le acque sotterranee si osserva nell’anno 2022 un generale abbassamento del livello della falda superficiale con valori che presentano talvolta uno scostamento importante rispetto ai valori storici, variabile dall’ordine dei decimetri a metri. Le uniche aree dove la soggiacenza resta relativamente stabile sono quelle dell’area di pianura biellese, vercellese e novarese”. 

Redazione Biella

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