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Attualità | 26 aprile 2023, 18:45

Matteo Renzi accoglie Borghi: "Con lui il terzo polo oggi è più forte"

Il senatore ossolano: "Non mi dimetto dal Copasir"

Matteo Renzi accoglie Borghi: "Con lui il terzo polo oggi è più forte"

"La notte del 25 febbraio il Pd ha fatto una mutazione genetica che va rispettata" e che "non corrisponde più all'originaria pulsione che portò tanti di noi a pensare che quel progetto potesse essere il partito del nuovo secolo. Io non posso non prenderne atto".

E’ il concetto già espresso nell’intervista di questa mattina a Repubblica con la quale Enrico Borghi ha annunciato il suo passaggio a Italia Viva. Ed è il concetto che Borghi ha ripetuto più volte nella  conferenza stampa tenuta questo pomeriggio a Palazzo Madama con Matteo Renzi e la presidente del gruppo Raffaella Paita, che per ora è ancora denominato Azione-Italia Viva, dopo aver scelto di passare dal Pd a Italia viva. Questa assunzione di responsabilità, ha ribadito il parlamentare ossolano, "arriva a seguito della registrazione di una grande preoccupazione che ho sentito in elettori e cittadini" che votavano Pd, per "questa trasformazione" del partito: "un'operazione politica che rispetto e che credo la segretaria abbia il dovere di finalizzare”.

Borghi ha voluto rimarcare che quella che ha preso è “una decisione individuale”, assunta “senza essersi confrontato con nessuno, neanche con i più cari amici che lascio nel Pd".

Ma inevitabilmente la conferenza stampa si è concentrata sulla possibilità che altri esponenti del Pd possano seguire Borghi. Renzi si è domandato "Chi sarà il prossimo? Non lo so. Ci sarà un prossimo? Sì. Ma io faccio politica, non lo dico per noi. Il Pd perderà dei pezzi? Scommetterei che il prossimo non lo perde in direzione di Italia viva o Azione o Terzo polo...".

Detto che "il Pd ha fatto una scelta di cui aver rispetto", "il dilemma di Elly Schlein è che o lei è fedele al mandato ricevuto in sede di primarie, e allora sposta il partito su una posizione che Enrico ha definito massimalista o, se non lo fa, perde la propria identità". E ha aggiunto: "Quando nella relazione congressuale la segretaria del Pd non cita mai la parola impresa è un dato di fatto che rappresenta un'identità che dobbiamo rispettare, ma noi vogliamo andare alle imprese per spiegare che la lettura che il governo dà non risponde alle esigenze degli italiani", riprende Renzi.     "Ora che hanno finito di ragionare con le armi di distrazione di massa, vogliamo ragionare di cose concrete", ha detto ancora. "Noi siamo credibili - rivendica - per noi non è finita qui nel senso di accogliere altre realtà"

In ogni caso, secondo Renzi con il passo di Borghi "il Terzo polo è più forte -  ha aggiunto - Tutto quello che abbiamo in testa di fare sta nell'intervista di oggi di Enrico". E Paita ha ribadito che l'arrivo di Borghi "è una buona notizia, per i valori che porta, ma anche perché è una testimonianza fattiva che il progetto va avanti e si rafforza".

In chiusura, Renzi non ha mancato di lanciare una battuta sul nuovo acquisto: “Enrico non è mai stato un renziano, ecco perché è venuto su così bene…”

ECV

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