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Attualità | 20 aprile 2023, 08:00

Coldiretti: oltre mezzo milione di firme per dire no al cibo sintetico

In Piemonte, hanno già espresso il “No” al cibo sintetico quasi 500 comuni di ogni colore politico ed esponenti di ogni schieramento, oltre al governatore Alberto Cirio

Coldiretti: oltre mezzo milione di firme per dire no al cibo sintetico

Salgono ad oltre mezzo milione le firme raccolte dalla mobilitazione della Coldiretti a sostegno della legge per fermare i cibi sintetici o “a  base cellulare” come suggerito da Fao e Oms, in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale. Una necessità come dimostra il fatto che sono contrari quasi tre italiani su quattro, come dimostra la recente indagine Tecné, con ben il 72% dei cittadini che non mangerebbe la carne sintetica ottenuta in laboratorio e solo il 18% invece la proverebbe mentre il 10% non sa e necessità quindi di più informazioni.

Un percorso istituzionale trasparente con oltre 2mila comuni che hanno deliberato a sostegno della proposta della Coldiretti, spesso all’unanimità.

In Piemonte, hanno già espresso il “No” al cibo sintetico quasi 500 comuni di ogni colore politico ed esponenti di ogni schieramento, oltre al governatore Alberto Cirio.

“La nostra mobilitazione che ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, con la positiva apertura di una discussione nel Paese, nei comuni, nelle regioni e in Parlamento che rappresenta la casa della democrazia. Il disegno di legge del Governo sarà infatti operativo solo dopo la discussione ed approvazione del Parlamento che la raccolta di firme vuole accelerare. La mobilitazione della Coldiretti insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia è stata ispirata al principio di precauzione per una nuova tecnica con enormi rischi potenziali di fronte ad una ricerca monopolizzata da pochi gruppi e grandi finanziatori”, fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale.

Secondo la Fao e l’Oms “attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate”. Il documento Fao/Oms analizza gli “Aspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare” definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato” preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali che ritengono anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o pesce.

“Fao e Oms – continuano Moncalvo e Rivarossa - individuano ben 53 rischi potenziali, dalle allergie al tumore, con la necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori ma vietati nell’attività di allevamento in Italia e si invita ad approfondire anche altri aspetti come «le questioni etiche, le considerazioni ambientali, la preferenza/accettazione dei consumatori, gli aspetti nutrizionali, i costi di produzione, i prezzi dei prodotti finali e i requisiti normativi come i meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura». Gli interessi nel campo del cibo sintetico sono concentrati nelle mani di diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems)”.


Redazione

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