Le condizioni meteo con la scarsità di precipitazioni nevose nell’inverno e con la mancanza di pioggia e di freddo primaverile hanno causato una grave carenza idrica, creando difficoltà all’agricoltura in tutta la pianura padana, proprio nel momento in cui le coltivazioni necessitano di acqua per iniziare a crescere.
A Borgomanero, nei terreni del Borgo Verde, il progetto di agroecologia sociale di Legambiente, attivato lo scorso anno su un terreno di quasi due ettari, messo a disposizione dall’amministrazione comunale, si stanno ricercando delle soluzioni rapide per cercare di mitigare questa grave criticità, che vedono il coinvolgimento di Coldiretti e di Novamont, l’azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals con sede a Novara, una società Benefit con un forte legame con il territorio e la comunità locale.
Una risposta rapida può arrivare dalla pacciamatura. Una pratica agronomica, attuata da sempre, che consiste nel ricoprire il suolo attorno alle colture con del materiale naturale o plastico che aiuta a prevenire la crescita delle erbe infestanti e, nel contempo, riesce ad isolare le radici dalle basse temperature ed evitare, nei mesi estivi, che l’acqua evapori troppo velocemente dal terreno, poiché lo stato coprente costituisce una barriera alla dispersione del vapore e protegge anche il terreno dall’erosione in caso di eventi meteo estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.
Nel campo di Borgomanero - e a seguire in altre unità produttive del Borgo Verde – è stato posato oltre mezzo ettaro di teli di pacciamatura in Mater Bi. Un materiale costituito da bioplastiche completamente biodegradabili e compostabili e grazie a questi materiali naturali i teli non devono essere recuperati e smaltiti al termine del ciclo colturale, ma vengono lavorati nel terreno dove si sono biodegradati ad opera dei microrganismi, consentendo quindi un risparmio di termini di tempo e risorse, preservando soprattutto la naturalità e la fertilità del suolo, che non viene contaminato da microplastiche, provocate dalla disgregazione dei teli convenzionali in materiali polimerici sintetici.
“Nel nostro progetto di agroecologia produciamo ortaggi, seguendo processi e metodi di coltivazione che si ispirano all’agricoltura organica e alla produzione biologica, senza l’impiego di agrofarmaci e con l’utilizzo di energia e risorse naturali in modo sostenibile” ha dichiarato Massimiliano Caligara presidente del circolo locale di Legambiente “Per la pacciamatura, considerate le dimensioni importanti dei terreni coltivati, sarebbe difficile utilizzare materiali organici come paglia o foglie in grande quantità e nello stesso tempo le coltivazioni biologiche sono incompatibili con i teli in plastica tradizionale. Quindi ringraziamo Novamont che oltre ad essere un partner storico della nostra associazione, condividendo gli obiettivi comuni di sostenibilità ambientale e sociale è da sempre vicina alle esigenze del nostro territorio e ci sostiene in questo progetto”
Luciano Salvadori direttore della Federazione interprovinciale Novara-Vco di Coldiretti ha così commentato: “Lo scorso inverno dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi rispetto alla media storica, ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord, sulla base delle nostre elaborazioni sui dati Isac-Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800. Oggi sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità del Centro Nord. Partecipiamo molto volentieri a queste iniziative nei territori, con più soggetti che collaborano per la soluzione di criticità ambientali, che possono essere di stimolo ed esempio e costituire delle buone pratiche da replicare in altre situazioni.”
Michele Falce, responsabile dello sviluppo delle filiere agro-industriali in Novamont ha sottolineato: “Con Borgo Verde stiamo costruendo una filiera sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale oltre che economico. Siamo partiti con l’uso di Riterra, il telo per la pacciamatura biodegradabile in suolo in bioplastica Mater-Bi con l’obiettivo di espandere la collaborazione in direzione della sostenibilità attraverso l’uso di altri prodotti Mater-Agro per il settore agricolo: il bioerbicida a base di acido pelargonico e i biolubrificanti, oli idraulici per il rabbocco nelle macchine agricole.
Per realizzare i numerosi obiettivi di sviluppo sostenibile e per favorire l’innovazione nel settore agricolo, è fondamentale rafforzare il legame tra gli agricoltori e la ricerca. Esistono già esempi virtuosi, come le numerose “Fattorie Sperimentali” - Lighthouse Farm - con cui collaboriamo d’intesa con Coldiretti e Legambiente. Si tratta di aziende agricole in cui agricoltori, ricercatori, società civile e altri stakeholders progettano insieme i sistemi agricoli del futuro con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali e di massimizzare l’uso efficiente delle risorse.
Trasformare le aziende agricole in laboratori consentirà di ottenere risultati misurabili e concreti e, soprattutto, di disporre di una massa critica di casi studio di buone pratiche in grado di avere un impatto concreto e positivo sulla salute del suolo o sulla qualità degli alimenti e dei mangimi, solo per citare alcuni dei benefici.