Il sequestro preventivo per oltre 8 milioni di euro, presunto profitto di un traffico illecito di rifiuti, è solo l'ultimo sviluppo di un'inchiesta condotta dai Carabinieri Forestali di Milano e di Lodi e dalla Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Procura-Direzioine distrettuale antimafia. L'indagine ha portato all'arresto di sette persone e all'indagine di due società, la Novara Scarl e la Immobiliare Cave Sabbia di Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano.
Stando agli accertamenti del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, una parte consistente dei rifiuti al centro del traffico, quasi 500mila tonnellate, sarebbe stata destinata ad una società consortile costituita per eseguire i lavori affidati da un ente pubblico ad un'associazione temporanea di imprese per la realizzazione della strada di interconnessione tra la S.S. 32 Ticinese e la tangenziale di Novara, oggi ancora in fase di realizzazione.
Le indagini hanno rivelato una serie di violazioni alla normativa ambientale da parte di una società operante nel settore dello smaltimento e riciclaggio dei rifiuti. Sono state quantificate circa 250 mila tonnellate di rifiuti speciali stoccate all'interno del sito sequestrato in violazione della legislazione ambientale vigente.
I rifiuti sarebbero stati fatti uscire dal sito senza aver subito un trattamento adeguato e conforme alla legge.Inoltre, l'accumulo di rifiuti sarebbe stato realizzato anche all'interno del Parco Agricolo Sud di Milano, area sottoposta a tutela paesaggistico ambientale.L'inchiesta è stata coordinata dal pm della Dda milanese Silvia Bonardi, che ha disposto il sequestro del cantiere del nuovo tratto della tangenziale di Novara al fine di verificarne la condizione ambientale e strutturale.In conclusione, l'operazione delle autorità mira a combattere il traffico illecito di rifiuti e le violazioni della normativa ambientale.