Contro la realizzazione del maxicentro logistico da un milione di metri quadrati, gli abitanti di Pernate si autotassano per finanziare un ricorso al Tar.
“Abbiamo raccolto – spiega Carlo Ferro, del Comitato per Pernate – l’adesione di numerosi cittadini, proprietari di immobili e terreni, che hanno contribuito ai costi legali. Con noi ci sono anche diverse associazioni ambientaliste e i partiti dell’opposizione in consiglio comunale, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che ci stanno sostenendo”.
Il comitato si è rivolto ad uno studio legale torinese, specializzato in cause amministrative, in particolare nel settore ambientale, a cui è stata fornita l’ampia documentazione raccolta nel tempo. L’obiettivo è quello di ottenere l’annullamento di una delibera della Giunta Comunale della fine di gennaio che ha adottato “in linea tecnica” il Piano Strategico di Sviluppo industriale redatto da CIM S.p.A (la società che gestisce l’interporto di Novara) e Develog 4 (uno sviluppatore di siti logistici). La delibera in sintesi stabilisce che non sarà necessario per autorizzare la realizzazione della nuova area (che è stata battezzata “Novara Ecologistica”) passare attraverso una variante di piano regolatore, “essendo – come ribadisce l’assessore all’urbanistica del Comune, Valter Mattiuz - questo ambito già compreso in un’area nella destinazione intermodale e logistica”. Secondo il Comune il procedimento non prevederà alcun passaggio in consiglio comunale.
Il ricorso al Tar si affianca alle altre azioni che il Comitato sta portando avanti, a cominciare dalle manifestazioni che ogni settimana vengono organizzate sotto le finestre del Municipio.