/ Economia

Economia | 11 giugno 2022, 08:40

Presentato il rapporto annuale di Confcommercio

Piemonte Nord, un tessuto imprenditoriale in cambiamento

Presentato il rapporto annuale di Confcommercio

Il 2021 si presenta come un anno di parziale ripresa per il sistema economico del Piemonte Nord, anche se le ripercussioni dovute alla crisi pandemica continuano a farsi sentire.

Il tessuto imprenditoriale, nel suo complesso, registra una crescita del +0.1% rispetto al 2020 e l’apporto di +98 unità locali nel totale economia delle quattro province dell’area, anche se l’andamento di questo 2021 è stato piuttosto altalenante, evidenziando una prima parte dell’anno in forte aumento (+0.7% pari a +616 unità locali) e un secondo semestre in calo (-0.6% pari a -518 unità locali). Si tratta comunque di un risultato incoraggiante, dopo il lungo periodo di flessione che ha visto le aziende del territorio ridursi ad un tasso medio del -2.3% nei quattro anni precedenti, con un bilancio complessivo di -2.041 esercizi dal 2017 al 2020.

I dati provenienti dall’archivio Infocamere indicano un 2021 ancora incerto per le aziende del reparto agricolo e industriale (entrambi in diminuzione del -0.3%), ma in miglioramento per il sistema terziario (+0.3%), che continua a mantenere la maggior consistenza di imprese a fine anno, inglobando il 64,1% delle realtà imprenditoriali del Piemonte Nord. Nell’area, si contano un totale di 54.456 localizzazioni terziarie attive, per la maggior parte distribuite tra i comparti dei servizi (43.3%) e del commercio (40.4%). Nel corso del 2021 sono +175 quelle che si aggiungono allo stock precedente, per la maggior parte collocate nell’area orientale del territorio, delimitata dalle delegazioni dell’Ossola e di Novara.

Si tratta prevalentemente di unità locali secondarie di aziende con sede esterna alle quattro province, in aumento del 2.5% (pari a +174) nel territorio. Un fenomeno che ha avuto un exploit in questo 2021, ma che prosegue oramai da diverso tempo (+196 dal 2016 al 2020). Così come continua, d’altra parte, la trasformazione del tessuto imprenditoriale locale, che negli ultimi anni ha visto un assottigliamento delle sedi d’impresa (-1.095 dal 2016 al 2020) e aumento delle rispettive filiali (+115 dal 2016 al 2020). Anche nel 2021, si registra un’ulteriore riduzione delle prime (-0.1% pari a -40) e un relativo incremento delle seconde (+0.7% pari a +41).

Un dato che sembra trovare riscontro nell’andamento della classe imprenditoriale terziaria locale, in progressiva flessione negli ultimi anni nel territorio del Piemonte Nord (-2.9% pari a -1.886 figure dal 2016 al 2020) e in permanente difficoltà anche in questo 2021, che registra un ulteriore -0.7%, corrispondente ad una perdita di -742 tra titolari, soci e amministratori di società. Classe imprenditoriale che, oltre a ridursi, continua ad invecchiare, evidenziando la mancanza di un ricambio generazionale. Quello che preoccupa maggiormente è l’ingente flessione degli imprenditori con meno di 50 anni (-13.0% pari a -3.370 dal 2016 al 2020) a fronte del contemporaneo aumento delle classi superiori (+3.9% pari a +1.484 dal 2016 al 2020). Fenomeno che trova continuità nel corso del 2021, in cui si riscontrano ulteriori diminuzioni nei primi (-3.6% pari a -946 imprenditori under 50) e nuovi incrementi nei secondi (+1.4% pari a +509 imprenditori over 50).

All’interno di tale scenario, il comparto risultato maggiormente in difficoltà in quest’ultimo anno è sicuramente quello del commercio, dove si evidenziano bilanci negativi in entrambe le variabili in esame (-0.6% pari a -135 unità locali e -1.4% pari a -324 imprenditori). A soffrire di più, nel loro complesso, sono state le attività all’ingrosso, a fronte di una sostanziale stabilità di quelle al dettaglio. Più incerta la situazione nel turismo, dove, sebbene le aziende del settore continuino a registrare un trend di crescita (+0.2% pari a +16 unità locali) dopo i già buoni risultati del 2020 (+0.4% pari a +31 unità locali), si evidenzia un ennesimo assottigliamento della classe imprenditoriale (-1.4% pari a -146 imprenditori), in particolare nell’ambito ristorativo, il più colpito in questo biennio dalle misure di contenimento del virus adottate dal Governo. L’unico comparto che possiamo definire solido, nella complessità del periodo che sta attraversando il Paese, è quello dei servizi, dove si osservano allo stesso tempo un cospicuo aumento delle imprese (+1.3% pari a +294 unità locali) e uno più contenuto degli imprenditori (+0.1% pari a +33 figure), con una maggior propensione alla nascita di nuove realtà di supporto all’imprenditorialità e alle funzioni di ufficio.

Biella:

Al 31 dicembre 2021, sono 11.773 le localizzazioni attive nel settore terziario della provincia di Biella, il 21.6% di quelle presenti nel territorio del Piemonte Nord. I dati provenienti dall’archivio Infocamere evidenziano un tessuto imprenditoriale in lieve flessione (-0.2%) rispetto al 2020, con un bilancio negativo di -20 unità locali, provenienti prevalentemente dalle aree della Valle Elvo, Val Sessera, Valle Mosso e Prealpi Biellesi. Il quadro è indicativo di un’economia locale che sta cambiando da tempo e all’interno della quale continuano a diminuire le sedi d’impresa (-0.7%) e le rispettive filiali (-1.9%), un fenomeno progressivo che nei quattro anni precedenti ha registrato una contrazione totale di -373 attività, a fronte di un graduale aumento delle unità locali secondarie di aziende con sede esterna alla provincia, che solo nel 2021 crescono del +6.3% rispetto al 2020.

Il commercio segna una delle contrazioni più importanti del territorio (-1.5% pari a -71 unità locali), in controtendenza con l’andamento regionale (+0.3%). A pesare maggiormente sul risultato negativo del comparto è la “Vendita all’ingrosso” (-4.6%), il cui saldo evidenzia -74 realtà imprenditoriali dalla precedente annualità, distribuite tra l’area di Biella, Valle Oropa e della Pianura orientale e occidentale. Stabile nel suo complesso la vendita al dettaglio, all’interno della quale emergono difficoltà più marcate per il settore “Alimentare” (-2.2%). Il turismo continua a dimostrare la sua resilienza, mantenendo un andamento di crescita contenuto (+0.4% pari a +6 unità locali), nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia. Tra le province del Piemonte Nord, il comparto registra la crescita più importante delle “Strutture ricettive” (+10.3%), mentre torna a calare la “Ristorazione” (-0.5%), dopo l’incremento osservato nel corso del 2020 (+0.7%). In evoluzione il comparto dei servizi (+0.8% pari a +45 unità locali), che a seguito della temporanea contrazione riscontrata durante il primo anno di pandemia (-0.6%), mostra segnali ripresa, spinto dall’aumento generalizzato dei “Servizi alle imprese” (+3.5%) e da quello più contenuto dei “Servizi alla persona” (+2.4%).

Piuttosto critico, invece, l’andamento della classe imprenditoriale terziaria. Al 31 dicembre 2021 si contano un totale di 15.969 imprenditori in provincia di Biella, il 25.3% dei presenti nel territorio del Piemonte Nord. Il bilancio annuale evidenzia una contrazione importante della compagine (-1.3% pari a -204 figure), la più marcata tra le quattro province. Si tratta prevalentemente di titolari, soci e amministratori di età compresa tra i 30 e i 49 anni (-5.2%), provenienti in gran parte dall’area di Biella, Valle Oropa e della Pianura orientale e occidentale. La crisi appare generalizzata, coinvolgendo in misura maggiore il comparto del commercio (-1.8%), ma interessando anche quelli del turismo (-1.0%) e – diversamente da quanto accade nel resto del Piemonte Nord – dei servizi (-1.0%).

Novara:

Al 31 dicembre 2021, sono 22.259 le localizzazioni attive nel settore terziario della provincia di Novara, il 40.9% di quelle presenti nel territorio del Piemonte Nord. I dati provenienti dall’archivio Infocamere evidenziano un tessuto imprenditoriale in moderata espansione (+0.8%) rispetto al 2020, con un bilancio positivo di +184 unità locali, provenienti prevalentemente dal capoluogo e dalle aree settentrionali della provincia. Il quadro è indicativo di un’economia locale in ripresa dalla crisi pandemica e all’interno della quale tornano ad aumentare le sedi d’impresa (+0.6%), raccogliendo il 57.1% delle nuove imprese, dopo un quadriennio che aveva visto una loro progressiva riduzione (-474 dal 2016 al 2020). Continua, oltre più, a crescere il numero delle rispettive filiali (+1.5%) e delle unità locali secondarie di aziende con sede esterna alla provincia (+1.4%).

A sostenere principalmente la tenuta del settore è il comparto dei servizi (+1.5% pari a +148 unità locali), che in un solo anno sfiora il bilancio complessivo del quadriennio precedente (+163 unità locali dal 2016 al 2020), spinto dall’aumento generalizzato dei “Servizi alle imprese” (+2.6%) e da quello più contenuto dei “Servizi alla persona” (+0.5%). Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, il turismo continua a dimostrare la sua resilienza, mantenendo un andamento lineare di crescita dal 2019 e incrementando lo stock di imprese durante il 2021 (+0.5% pari a +15 unità locali), sostenuto dalle “Strutture ricettive” (+3.3%) e dalle “Attività e manifestazioni sportive” (+2.2%) del territorio. Novara è l’unica provincia del Piemonte Nord in cui riscontra uno sviluppo delle attività commerciali (+0.2% pari a +21 unità locali), in linea con il più ampio andamento regionale (+0.3%). A fronte di una riduzione della “Vendita all’ingrosso” (-0.6%), sono gli “Esercizi al dettaglio” (+0.7%) a determinare il risultato positivo del comparto, apportando un totale di +34 realtà imprenditoriali al territorio, concentrate nelle aree di Novara e dei Laghi e nei settori “Alimentare” (+1.1%) e della “Casa e arredo” (+2.6%). Permangono, invece, le difficoltà del “Moda-Fashion” (-0.9%).

Meno incoraggiante, l’andamento della classe imprenditoriale terziaria. Al 31 dicembre 2021 si contano un totale di 24.835 imprenditori in provincia di Novara, il 39.3% dei presenti nel territorio del Piemonte Nord. Il bilancio annuale evidenzia una contrazione della compagine (-0.3% pari a -78 figure), che coinvolge in misura maggiore titolari, soci e amministratori di età compresa tra i 30 e i 49 anni (-3.0%) – provenienti prevalentemente dal capoluogo e dalle aree settentrionali della provincia – e non risparmia quelli di età inferire ai 30 anni (-4.1%). La crisi riguarda nello specifico i comparti del commercio (-0.9%) e del turismo (-1.8%), mentre quello dei servizi (+0.5%) mantiene una buona tenuta, in linea con il contesto economico precedentemente argomentato.

Verbano Cusio Ossola:

Al 31 dicembre 2021, sono 9.954 le localizzazioni attive nel settore terziario della provincia di Verbano Cusio Ossola, il 18.3% di quelle presenti nel territorio del Piemonte Nord. I dati provenienti dall’archivio Infocamere evidenziano un tessuto imprenditoriale in espansione (+0.5%) rispetto al 2020, con un bilancio positivo di +52 unità locali, provenienti prevalentemente dal distretto di Ossola e da quello dei Laghi. Il quadro è indicativo di un’economia locale in ripresa dalla crisi pandemica e in fase di cambiamento, all’interno della quale continuano a diminuire le sedi d’impresa (-0.3%), un fenomeno progressivo che nei quattro anni precedenti ha registrato una contrazione totale di -96 attività, ma risultano in aumento le relative filiali (+1.9%) e soprattutto le unità locali secondarie di aziende con sede esterna alla provincia (+4.0%), indice di un elevato interesse nell’investire nel territorio.

A sostenere principalmente la tenuta del settore è il comparto dei servizi (+1.2%), che nel corso del 2021 realizza un bilancio complessivo di +43 unità locali (erano state +81 dal 2016 al 2020), spinto dall’aumento generalizzato dei “Servizi alle imprese” (+2.4%) e da quello più contenuto dei “Servizi alla persona” (+1.0%). Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, il turismo continua a dimostrare la sua resilienza, mantenendo un andamento lineare di crescita nell’ultimo biennio e incrementando lo stock di imprese durante il 2021 (+0.5% pari a +12 unità locali), sostenuto in modo particolare dallo sviluppo delle strutture ricettive più economiche degli “Alloggi per brevi soggiorni e B&B” (+11.2%). Il commercio mantiene una certa stabilità (-0.1% pari a -3 unità locali), rispetto al periodo precedente che aveva visto una progressiva decrescita del settore (-168 attività dal 2016 al 2020). Al suo interno, due tendenze opposte: a fronte di una riduzione della “Vendita all’ingrosso” (-2.1%), crescono gli “Esercizi al dettaglio” (+0.6%), apportando un totale di +15 realtà imprenditoriali al territorio, concentrate nell’area dei Laghi e nel settore “Alimentare” (+2.4%), mentre permangono invece le difficoltà del “Moda-Fashion” (-3.1%).

Meno incoraggiante, l’andamento della classe imprenditoriale terziaria. Al 31 dicembre 2021 si contano un totale di 10.827 imprenditori in provincia di Verbano Cusio Ossola, il 17.1% dei presenti nel territorio del Piemonte Nord. Il bilancio annuale evidenzia una contrazione della compagine (-0.6% pari a -62 figure), che coinvolge in misura maggiore titolari, soci e amministratori di età compresa tra i 30 e i 49 anni (-3.9%) – provenienti prevalentemente dal distretto di Ossola e da quello dei Laghi – e non risparmia quelli di età inferire ai 30 anni (-7.0%). La crisi riguarda nello specifico i comparti del commercio (-1.6%) e del turismo (-1.2%), mentre quello dei servizi (+0.7%) mantiene una buona tenuta, in linea con il contesto economico precedentemente argomentato.

Vercelli:

Al 31 dicembre 2021, sono 10.470 le localizzazioni attive nel settore terziario della provincia di Vercelli, il 19.2% di quelle presenti nell’area del Piemonte Nord. I dati provenienti dall’archivio Infocamere evidenziano un tessuto imprenditoriale in flessione (-0.4%) rispetto al 2020, con un bilancio negativo di -41 unità locali, distribuite uniformemente sul territorio. Il quadro è indicativo di un’economia locale ancora in difficoltà dall’inizio della crisi pandemica e all’interno della quale continuano a diminuire le sedi d’impresa (-0.8%), un fenomeno progressivo che nei quattro anni precedenti ha registrato una contrazione totale di -178 attività, con un lieve aumento delle relative filiali (+0.5%). Ciononostante, il vercellese mantiene la sua attrattività, catalizzando unità locali secondarie di aziende con sede esterna alla provincia (+1.0%), come accaduto nel quadriennio precedente (+5.0% dal 2016 al 2020).

Il commercio segna una delle contrazioni più importanti del territorio (-1.7% pari a -82 unità locali), in controtendenza con l’andamento regionale (+0.3%). A pesare maggiormente sul risultato negativo del comparto è la “Vendita al dettaglio” (-1.7%), il cui saldo evidenzia -49 realtà imprenditoriali dalla precedente annualità, distribuite prevalentemente nell’area centro-meridionale della provincia. Al suo interno, emergono difficoltà più marcate per i settori “Alimentare” (-2.9%) e “Moda-Fashion” (-1.9%), mentre sembra offrire qualche segnale di ripresa la “Casa e arredo” (+1.6%), invertendo il trend negativo degli ultimi anni. Vercelli è l’unica provincia del Piemonte Nord in cui riscontra una nuova contrazione delle “Attività turistiche” (-1.0% pari a -17 unità locali), alla quale contribuisce principalmente il segmento ristorativo nella componente dei “Bar ed esercizi simili senza cucina” (-2.7%). In evoluzione il comparto dei servizi (+1.4% pari a +58 unità locali), che a seguito della temporanea contrazione riscontrata durante il primo anno di pandemia (-0.4%), torna a crescere a ritmi sostenuti, spinto dall’aumento generalizzato dei “Servizi alle imprese” (+4.1%) e da quello più contenuto dei “Servizi alla persona” (+1.2%).

Poco incoraggiante anche l’andamento della classe imprenditoriale terziaria. Al 31 dicembre 2021 si contano un totale di 11.501 imprenditori in provincia di Vercelli, il 18.2% dei presenti nel territorio del Piemonte Nord. Il bilancio annuale evidenzia una contrazione della compagine (-0.8% pari a -93 figure), che coinvolge in misura maggiore titolari, soci e amministratori di età compresa tra i 30 e i 49 anni (-3.6%), provenienti prevalentemente dal distretto del capoluogo della Valsesia. La crisi riguarda nello specifico i comparti del commercio (-1.8%) e del turismo (-1.6%), mentre quello dei servizi (+0.6%) mantiene ancora una buona tenuta. Si segnala, tuttavia, come la provincia di Vercelli sia l’unica ad evidenziare una riduzione, seppur minima, dell’indice di invecchiamento imprenditoriale (+1.4% gli under 30, -0.4% gli over 70).

Le variazioni tendenziali e congiunturali settoriali del primo trimestre 2022

Il 2022 riparte con una flessione delle unità locali terziarie (-0.2%, -114 imprese nel Piemonte Nord, in linea con l’andamento regionale). Contribuiscono maggiormente al calo le province di Biella e Vercelli, raccoliendo più del 75% del bilancio negativo. Le variazioni registrate sono tuttavia migliori in tutte le province rispetto all’ultimo trimestre del 2021 (-0.9% pari a -497 unità locali), sebbene la tendenza risulti peggiorativa rispetto ai valori di inizio pandemia.

Sia a livello congiunturale che tendenziale è il settore del commercio a concorrere per la maggiore alla perdita di unità locali in tutte le province, con -0.5% pari a -119 unità locali ad inizio 2022: ingrosso e dettaglio registrano variazioni percentuali in calo molto simili e inferiori comunque al punto percentuale, mentre le altre attività commerciali risultano in sostanziale stabilità. Nel complesso la situazione appare migliorativa rispetto a tutti i periodi precedentemente analizzati. “Casa e arredo” e “Moda-Fashion” sono le categorie con la maggior variazione percentuale negativa nel primo trimestre 2022 (rispettivamente -1.2% e -0.9%). In particolare, sono il “Moda-Fashion” e il settore “Alimentare” che nel medio periodo vedono assottigliarsi le localizzazioni. Il turismo, che osserva invece un trend positivo nel medio periodo, perde un esiguo numero di localizzazioni ad inizio 2022 (-0.4% pari a -32 unità locai), con una situazione migliorativa rispetto al trimestre precedente (-1.6% pari a -142 unità locali). Sono ancora i “Bar e attività di ristorazione” a soffrire degli strascichi delle chiusure degli anni precedenti. Stabile il settore dei servizi nel primo trimestre 2022, con una variazione del +0.2% pari a +37 unità locali nel Piemonte Nord, ed in miglioramento rispetto alla fine del 2021, quando la perdita registrata era di -153 unità locali. La tendenza del settore è comunque sempre crescente in tutte le province analizzate, nella maggior parte dei casi pari o superiore al punto percentuale, grazie alla componente dei “Servizi alle imprese”, che nonostante qualche perdita nell’ultimo trimestre del 2021, continua a costituire uno zoccolo duro nel sistema economico del Piemonte Nord.

L’andamento degli imprenditori del Piemonte Nord rispecchia quello delle localizzazioni. Infatti, anch’essi risultano in calo del -0.2% nel primo trimestre 2022, valore tuttavia migliorativo se comparato con il quarto trimestre del 2021 (-1.3%), ma in leggero peggioramento rispetto al primo trimestre del 2021. La tendenza rimane purtroppo sempre peggiorativa (la variazione tendenziale del primo trimestre 2022 rispetto al primo trimestre 2021 è del -0.8%). In questo inizio 2022 sono Biella (-0.5% pari a -85 imprenditori) e Vercelli (-0.6% pari a -68 imprenditori) a registrare i valori più bassi, mentre sembra stabilizzarsi la situazione a Novara (+0.1% pari a +24 imprenditori) e Verbano Cusio Ossola (+3 imprenditori, variazione % nulla). Le variazioni congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente, rilevano un quadro leggermente migliorativo: infatti nel 4° trimestre 2021 il calo risultava superiore (dei -478 imprenditori del Piemonte Nord più del 50% delle perdite si registrano a Biella e più del 30% a Vercelli).

In tutte le province e in tutte le grandezze si evince un peggioramento del quadro generale rispetto all’andamento 2020-2021, le variazioni tendenziali in negativo continuano ad aumentare, soprattutto a causa delle perdite registrate nel settore del commercio e in quello turistico (commercio -1.6% e turismo -1.3%). I servizi mantengono invece una situazione di stabilità.

Sia la variazione tendenziale che congiunturale confermano il progredire dell’invecchiamento della classe imprenditoriale, con variazioni negative registrate anche nel 1° trimestre 2022, in modo particolare negli under 30 (-13.2% <30 anni, -5.4% 30-49 anni) e dinamiche positive soprattutto per gli over 70 (+2.8% 50-69 anni e +7.9% ≥70 anni). I valori registrati non si discostano molto rispetto al 1° trimestre 2021. Il quadro al 4° trimestre 2021 presenta una forte discontinuità rispetto agli altri periodi, manifestando un aumento dei giovani imprenditori del +2.7% e una diminuzione degli over 70 del -3.1%. La motivazione può essere riconducibile ad una componente di stagionalità presente nei dati. Le variazioni tendenziali evidenziano tuttavia un lieve miglioramento nella situazione degli under 30, infatti nel Piemonte Nord la variazione al 1° trimestre 2022 risulta del -2.6% a fronte di un -4.3% del 1° trimestre 2021.

C.S.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore