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Attualità | 01 dicembre 2021, 17:07

Novara, inaugurata la palazzina popolare di via San Bernardino

Lo stabile degli anni ‘50 è stato interamente restaurato, ora è all’avanguardia per il risparmio energetico

Novara, inaugurata la palazzina popolare di via San Bernardino

Un fabbricato all’avanguardia ma, soprattutto, un nuovo concetto di case di edilizia popolare che, grazie alla presenza di alti contenuti tecnologici, punta a un importante contenimento dei costi delle utenze e alla cura dell’ambiente. Un passo contro il degrado e verso il futuro”. Lo dichiara Marco Marchioni, presidente di Atc Piemonte Nord, commentando l’inaugurazione della palazzina di via S. Bernardino da Siena 16 a Novara, una delle sette che fanno parte del complesso ex Demanio risalente agli anni ’50 e divenuto poi di proprietà dell’Agenzia territoriale per la casa, i cui lavori di ristrutturazione, durati un paio d’anni, sono stati ultimati di recente.

Al taglio del nastro, avvenuto oggi, mercoledì 1 dicembre, hanno partecipato amministratori pubblici e tra questi l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino, e il sindaco di Novara Alessandro Canelli.

Per Atc Piemonte Nord, oltre al presidente Marchioni era presente anche il direttore generale Roberto Ghiglione.

Quello che abbiamo realizzato nell’area delle ex Caserme è un intervento pionieristico in tutto il Piemonte e uno dei primi in Italia – spiega Marchioni – valutato che la palazzina che consegniamo all’edilizia popolare e dunque in prospettiva a 16 famiglie che ne hanno bisogno, è unica nel suo genere edificata da un ente pubblico. Si tratta, dunque, di un’opera pilota che ci auguriamo di poter replicare quanto prima anche altrove, a partire proprio dal recupero dell’intero complesso di via S. Bernardino. L’emergenza Covid-19 ha ritardato i tempi del cantiere – sottolinea nella nota il presidente di Atc Piemonte Nord – ma non ci ha impedito di raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati e che consideriamo storico per Novara e i novaresi. Nella sostanza andiamo a recuperare in maniera intensiva una parte nevralgica della città, consegnando 16 alloggi di circa 60-70 metri quadrati l’uno distribuiti su due piani e composti da due camere, soggiorno, cucina e bagno, e in grado con semplici modifiche di poter ospitare persone con handicap. Alloggi – ribadisce Marchioni – che sono stati realizzati con profilo nZEB, ovvero ad energia quasi zero, con la riqualificazione dell’involucro e il rifacimento di tutti gli impianti con l’integrazione di pannelli fotovoltaici e solari. Ringrazio tutti coloro che hanno dato il loro contribuito all’opera e in particolare l’assessore Caucino – conclude Marchioni – per il fattivo interessamento e l’attenzione che l’amministrazione piemontese attualmente in carica ha dimostrato verso questo progetto e continua a dimostrarci ogni giorno”.

I lavori di recupero sono costati complessivamente 2 milioni e 53 mila euro, finanziati in parte grazie a fondi europei Por-Fesr (781 mila euro circa) e la restante parte da fondi regionali.

C.S.

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