Continua a catalizzare l’attenzione dei media di tutto il mondo la vicenda del piccolo Eitan. Il bimbo unico superstite della tragedia della funivia del Mottarone dello scorso 23 maggio, nella quale, tra le 14 vittime, ha perso la mamma, il papà, il fratellino di 2 anni e i bisnonni. Il bambino è stato sottratto dal nonno materno Shmuel Peleg e portato in Israele in violazione di un divieto di espatrio pronunciato in agosto dal giudice dei minori. Per questo l’uomo è indagato in Italia per sequestro di persona aggravato dalla minore età del sequestrato. Anche Ester, moglie separata del nonno di Eitan risulta indagata nell'inchiesta.
La novità di oggi sul piano legale è la formale istanza di rientro per il piccolo presentata al tribunale di Tel Aviv dai legali israeliani della zia di Eitan, Aya Biran, la donna a cui il giudice ha affidato la tutela del bambino.
Ci sono intanto molte preoccupazioni sullo stati di salute di Eitan, di cui si è fatto portavoce lo zio del bimbo, Or Nirko, marito di Aya. “La famiglia Peleg - ha detto - si rifiuta di dire dove si trovi, lo tengono in un buco". Quanto al trattamento medico del piccolo Eitan allo Sheba Medical Center, come sostenuto dalla zia materna, Nirko ha risposto che sono andati a controllare e "non c'e' nessun Eitan”. Va detto che dal canto loto i legali dei Peleg hanno confermato che “Eitan sta bene”.
Un nuovo elemento nell’intricata vicendaè stato introdotto sempre dallo zio, che parlando con i giornalisti fuori dalla sua abitazione a Pavia, ha parlato di un misterioso "uomo coi baffi, una presenza inquietante di cui il piccolo avrebbe riferito agli zii. "Nel corso di una visita Eitan – ha detto Or Nirko - Eitan è stato tenuto due ore e mezza dentro la macchina da Ester Cohen e interrogato da una persona sconosciuta che non si e' mai identificata e che ha detto che il suo lavoro e' cambiare i baffi. Gli ha fatto un sacco di domande e Eitan era sconvolto quando e' tornato a casa, aveva gli incubi". Il bambino sarebbe stato "in agitazione tutte le volte che incontrava il nonno" che poi l'ha rapito.
Sulla possibilità che ci siano anche motivi economici dietro il sequestro del bambino, lo zio risponde: "Questa è una cosa che non sappiamo per certo, io solo presumo che loro non abbiano ancora fatto l'atto per l'eredità del bisnonno, una persona molto ricca, anche lui vittima della tragedia del Mottarone. Può essere che l'erede principale fosse la mamma di Eitan e di conseguenza anche Eitan fosse il prossimo in linea di successione di un grande patrimonio e potrebbe essere quindi una possibilità"
In ogni caso secondo Or Nirko, "serve una soluzione politica per riportare in Italia Eitan, quella giudiziaria prevede tempi troppo lunghi".
"Eitan e' stato tolto brutalmente alle persone a lui più vicine” - ha detto. Infine, l'appello: "Per il benessere e la salute di Eitan, fate la cosa giusta per lui, fatelo tornare in Italia". "Questa non è una battaglia legale – ha concluso - ma un crimine serio per la Convenzione dell'Aja, è un sequestro".