Per sostenere la sua corsa alla riconferma alla guida del comune di Novara, il leghista Alessandro Canelli schiera i pezzi da novanta: la prossima settimana, in una kermesse di tre giorni che si svolgerà nella gloriosa pista di hockey della città , teatro delle gesta dell’Hockey Novara vincitore negli anni passati di 32 scudetti, arriveranno Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, ma anche il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente del Piemonte Alberto Cirio e quello della Lombardia Attillio Fontana.
E questa mattina, mentre in municipio si completavano le operazioni di deposito delle liste, presentando i 32 candidati (tutti gli uscenti più alcuni volt nuovi del mondo delle professioni e della società civile) ha dichiarato aperta la campagna elettorale che, con un pronostico largamente favorevole al centrodestra, ha come tema più rilevante quello della competizione per la leadership tra la Lega e Fratelli d’Itala.
“Per votare Canelli bisogna votare la Lega”, è stato il leit motiv degli interventi: lo hanno ripetuto con forza il segretario provinciale e deputato Marzio Liuni, l’assessore regionale Matteo Marnati e soprattutto l’ex sindaco e assessore regionale Massimo Giordano, che – dopo una lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto alla fine pienamene assolto – molti danno come possibile aspirante ad un seggio in parlamento. “Bisogna far capire alla gente – ha detto Giordano – che vitare Fratelli d’Italia non è la stessa cosa. Voi – ha scandito rivolgendosi ai candidati – siete il partito del sindaco, pretoriani di Canelli. Siamo noi che diamo le carte”.
Diciassette donne e 15 uomini, età media un po’ più elevata rispetto ai principali competitor (i due candidati più giovani sono nati nel 1987 e in campo ci sono anche un paio di arzilli vecchietti, rispettivamente classe 1942 e 1943), i leghisti sperano in un risultato superiore a quello di cinque anni fa, quando la Lega ottenne il 17,93 %. Un traguardo indispensabile per tenere gli alleati-avversari meloniani a distanza di sicurezza.