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Novara | 29 dicembre 2020, 08:47

Lidia Menapace: l’intitolazione di uno spazio pubblico spacca la maggioranza di centrodestra

Lidia Menapace: l’intitolazione di uno spazio pubblico spacca la maggioranza di centrodestra

Novara intitolerà a breve uno spazio pubblico alla memoria di Lidia Menapace, combattente partigiana, poi senatrice, originaria della città morta a Bolzano il 7 dicembre: lo ha deciso il consiglio comunale approvando una mozione presentata dal Pd che impegna il sindaco ad avviare le procedure per l’intitolazione senza attendere i ‘canonici’ dieci anni dalla scomparsa. Una decisione arrivata non senza polemiche: se il sindaco leghista Alessandro Canelli (che si era già espresso favorevolmente al momento dell’annuncio della mozione, il giorno stesso della morte)  si è schierato  a favore della iniziativa del gruppo dem, ricordando di aver conosciuto personalmente Lidia Menapace nel 2009 quando fu eletta in consiglio provinciale a Novara e di averne apprezzato l’impegno per i diritti umani e la pace, una parte della maggioranza (si è detta contraria. Ad aprire il fuoco il consigliere Ivan De Grandis di Fratelli ‘Italia. “Una persona da rispettare – ha detto parlando di Menapace – ma che ha sostenuto valori lontani dai nostri, come le teorie gender, l’aborto, il divorzio, i No Tav. E che addirittura si pronunciò contro le Frecce Tricolori. Per questo non riteniamo ci siano motivazioni per saltare l’iter che prevede una attesa di dieci anni”. La dichiarazione di De Grandis ha aperto un fronte nella maggioranza. Contro l’accelerazione dell’Iter si è pronunciata anche una parte della Lega (non a caso – ha notato qualcuno – quella che corrisponde alla ‘minoranza’ del gruppo, cioè Claudio Strozzi, Gaetano Picozzi, Giuseppe Valotti e Maurizio Gavioli) oltre al consigiere di Forza Novara Valter Mattiuz. A risolvere l’empasse ci ha pensato Canelli, che ha ribadito come su una questone come questa non esistesse alcun vincolo di maggioranza. Alla fine la mozione è stata approvata con i voti di Pd, M5S e di 8 su 12 consiglieri della Lega. Il resto del centrodestra si è astenuto.

ECV

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