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Cronaca | 02 ottobre 2020, 14:00

Coldiretti Piemonte: "Situazione insostenibile, servono urgenti misure per il contenimento dei cinghiali"

Ennesimo incidente mortale sullautostrada A26 a causa di due grossi cinghiali che attraversavano la carreggiata

Coldiretti Piemonte: "Situazione insostenibile, servono urgenti misure per il contenimento dei cinghiali"

Ennesimo grave incidente, addirittura mortale, nel tratto novarese dell’autostrada A26, questa notte a causa di due grossi cinghiali che stavano attraversando la carreggiata. Un urto violentissimo e l’auto è finita fuori strada con due passeggeri morti ed il terzo ferito. È quanto denuncia Coldiretti Piemonte nel commentare la situazione sempre più preoccupante per la sicurezza dei cittadini.

In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero.

"Già nel lockdown, con lo stop alla caccia di selezione e con meno gente a presidiare i territori, si era verificata una vera invasione della fauna selvatica nelle nostre campagne fino addirittura alle porte delle città e sulle strade principali –spiegano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale - mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini, di chi trasportava generi alimentari e dei soccorsi medici. Con la riapertura della caccia di selezione certo non è cessata l’emergenza che, oltre all’incolumità delle persone, mette in gioco i raccolti, frutto del lavoro dei nostri imprenditori che, nonostante le difficoltà, non si sono mai fermati e hanno continuato a produrre cibo. Oltretutto non possiamo dimenticare anche le aggressioni ai greggi da parte di lupi e animali selvatici che, dalla montagna, ormai sono scesi nelle aree collinari, mettendo in serio pericolo e difficoltà le imprese agricole e la popolazione".

"Sono urgenti, quindi, misure di contenimento – aggiungono Moncalvo e Rivarossa – per evitare incidenti mortali, come quello odierno, per garantire i raccolti e per non lasciar morire i pascoli costringendo alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le nostre montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati in agricoltura con un forte impegno verso la tutela la biodiversità. Serve, dunque , responsabilità nella difesa, da parte delle istituzioni e degli organi competenti, degli allevamenti, delle imprese e dei pastori che – concludono– con coraggio continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni che minacciano anche le città".

C.S.

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