Riaprite quell’ufficio postale. A Novara due popolosi rioni della periferia , quello della Bicocca e quello di Veveri sono in rivolta contro la mancata riapertura degli uffici postali, ancora “blindati” dopo il lockdown. Mentre in tutti gli altri quartieri cittadini l’attività è gradualmente ripresa, questi due uffici sono tuttora chiusi e la direzione provinciale di Poste Italiane fa sapere di non avere date certe per la ripartenza. La situazione sta generando disagi soprattutto per la popolazione più anziana che ha maggiori difficoltà di spostamento. Il timore, però, è che Poste Italiane sia intenzionata a chiudere definitivamente i due uffici, il cui personale è stato traferito ad altre sedi.
Contro la ventilata chiusura, si stanno muovendo le organizzazioni di base dei cittadini. Alla Bicocca Il Comitato Spontaneo di Quartiere ha promosso una raccolta firme a cui stanno collaborando bar e d esercizi commerciali del rione, e che ha già ottenuto numerose adesioni. Tutti contro l’ipotesi di “fusione” dell’ufficio con quello del quartiere confinante di Porta Mortara: “Lo spostamento dell’ufficio presso la sede di via Col di Lana, comporterebbe una situazione critica, anche per la tipologia e l’ubicazione della sede stessa, che ha piccoli locali e mal servita da mezzi pubblici e non dispone di sosta auto”.
E anche a Veveri il comitato di quartiere protesta per la chiusura e ribadisce che una eventuale razionalizzazione del numero di uffici postali nella città di Novara, “non può e non deve penalizzare le aree periferiche a vantaggio di quelle più centrali”.