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Cronaca | 31 maggio 2020, 10:30

Documenti smarriti pubblicati sui social: è un illecito che può costare molto caro

Vanno consegnati in Comune o alle Forze dell’ordine

Documenti smarriti pubblicati sui social: è un illecito che può costare molto caro

Ci sono alcuni comportamenti sui social network che possono rivelarsi molto pericolosi, tutti noi nella comodità del salotto di casa o alla scrivania davanti al nostro computer ci sentiamo al sicuro ed a volte postiamo cose apparentemente innocue pensando: “tanto cosa vuoi che succeda”. Nulla di più sbagliato. Si possono andare incontro a pericoli non solo digitali ma anche pericoli che possono metter a repentaglio l’incolumità dell’incauto “postatore”.

A volte può capitare di vedere sui social la foto di documenti smarriti come carte d’identità, patenti, codici fiscali, addirittura si può incappare nella foto fronte e retro di carte di credito. L’utente, animato dalle migliori intenzioni è solo alla ricerca del legittimo proprietario, ma pubblicando la foto dei documenti si commette un illecito ed espone il malcapitato proprietario del documento ad una serie di pericoli, i più comuni possono essere la truffa e il furto d’identità: il malvivente, venuto a conoscenza dei dettagli anagrafici di una persona può spacciarsi per essa e compiere atti criminali facendo incolpare l’ignaro proprietario dei documenti smarriti. Per le truffe invece, avendo i dati di una persona, è possibile raggirarla con più o meno sottili tecniche di social engineering convincendole a sottoscrivere contratti, fornire accesso ai propri dispositivi informatici e tanto altro ancora.

Se trovate dei documenti smarriti, o anche oggetti, la procedura corretta è quella di consegnarli presso il Comune del territorio in cui avviene il ritrovamento, in alternativa vanno consegnati alle Forze dell’Ordine, se postate la foto dei documenti e il proprietario ne subisse un danno può tranquillamente fare una causa legale e chiedere i danni al “postatore” malgrado l’assoluta buona fede di quest’ultimo, d’altronde, come diceva Sant’Agostino “la via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”.

Proprio in questi giorni su un gruppo Facebook è stata organizzata una sorta di petizione in cui veniva chiesta ai sottoscrittori di mettere il proprio nome ed indirizzo, tantissima gente ha partecipato, per un malvivente questa è manna dal cielo.

Decine di indirizzi abbinati a utenti social che molto spesso scrivono dei propri spostamenti o le loro abitudini dando chiare indicazioni ai topi di appartamento quando e dove possono lavorare in santa pace.

Ci potrebbe essere un’evenienza ben più inquietante: molta gente sui social pubblica foto di bambini, per i predatori verrebbe molto facile avvicinare un bambino e carpirne la fiducia magari dicendo qualcosa del tipo: “sono amico della tua nonna, la signora X che abita in via...”.

È questione di assoluta importanza custodire gelosamente i propri dati e quelli altrui, i social network sono divertenti ed utili se utilizzati nel modo corretto, come nel mondo reale, però, bisogna prendere delle precauzioni per garantire la propria ed altrui incolumità.

Fabio Nedrotti

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