Ieri poteva essere la giornata dell’approvazione della legge regionale di garanzia sulla Città della Salute di Novara, ma anche questa volta dall’aula di Palazzo Lascaris è arrivato un nulla di fatto.
A rallentare i lavori da un lato il gruppo del Movimento 5 Stelle, che ha presentato 45 emendamenti, perché espressamente contrario alla legge e alla modalità del Partnernariato Pubblico Privato. Ma dall’altro a fare da freno è stato l’improvviso inasprirsi del clima tra la maggioranza e il Pd dopo una imprevista conferenza stampa convocata nella pausa pranzo durante la quale l’assessore Icardi ha di nuovo sollevato il problema dei conti della sanità che, soprattutto a Torino, sarebbero in affanno, argomento che ha fatto elevare il livello dello scontro politico.
“L’Assessore Icardi – commenta il consigliere novarese del Pd Domenico Rossi, vicepredidente della commissione sanità e relatore di minoranza della legge di garanzia - dovrebbe capire che dallo scorso maggio è al governo della Regione e perciò oltre a descrivere i problemi deve indicare anche delle soluzioni. Se è vero, infatti, che nei due anni successivi all’uscita dal piano di rientro sono aumentate le spese per assumere personale e garantire farmaci innovativi, è altrettanto vero che tali spese sono state coperte da entrate straordinarie: nei conti della sanità regionale non c’è alcun disavanzo da coprire sul pregresso”.
Dibattiti (pur sacrosanti) sui massimi sistemi a parte, la legge di garanzia è rimasta ancora al palo. Rossi però fa professione di ottimismo: “Sono convinto – dice - che prevarrà il buon senso su un provvedimento tanto importante e che nella prossima seduta, martedì 11 febbraio, si arriverà al voto”.