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Novara | 16 luglio 2019, 13:03

L'Associazione “Ferrovia Internazionale Torino-Svizzera” chiede che venga mantenuta alta l'attenzione sulla linea Santhià-Arona

L'Associazione “Ferrovia Internazionale Torino-Svizzera” chiede che venga mantenuta alta l'attenzione sulla linea Santhià-Arona

Santhià-Arona: opportunità e collegamenti

 

Il 26 giugno scorso, alla stazione di Cureggio, sono ritornati i treni cantiere destinati ai lavori che saranno effettuati su un tratto della ferrovia Domodossola-Novara (da Gravellona Toce a Borgomanero). L’utilità della ferrovia Santhià-Arona, grazie alle sue numerose interconnessioni e alle ottimali condizioni dell’armamento, è quindi confermata dal transito di questi convogli (seppur con marcia a vista). Del resto i testimoni oculari delle potenzialità della linea sono gli stessi cittadini, i quali, in occasione delle recenti “camminate” (organizzate da AFITS con il supporto dei Comuni di Cureggio, Borgomanero e Comignago), hanno avuto modo di riscontrare le buone condizioni dell’infrastruttura. L’Associazione ribadisce che i costi di ripristino funzionale della stessa sono relativamente contenuti, in particolare per quanto concerne la tratta Arona-Romagnano/Gattinara. Secondo il nostro parere, occorrerebbe fare leva su RFI per ribadire questo concetto, senza abbandonare ovviamente le iniziative e le pressioni per il ripristino completo della linea. In ogni caso è importante che Associazioni e Amministratori facciano pressione su RFI e Regione perché colgano le potenzialità della tratta, inizialmente attraverso una serie di contatti con il nuovo Assessore regionale, in sinergia con AFITS e con il Comitato dei Sindaci.


Un corridoio alternativo per le merci e una grande opportunità per la mobilità

La validità e l’importanza della Santhià-Arona quale “corridoio alternativo” per i treni merci da/per la Francia viene confermata ancora una volta dagli eventi che hanno colpito il versante francese della linea di valico del Frèjus, interessata (la notte del 2 Luglio u.s.) da una frana che ha investito l’infrastruttura su entrambe le direzioni di marcia. È accettabile che un autobus consenta di superare l’impasse tra una stazione e l’altra, in via del tutto provvisoria, per i treni viaggiatori; ma la stessa soluzione non può essere attuata per i treni merci. Sotto questo profilo, la fragilità del nostro sistema ferroviario regionale è ben evidente. La riapertura della linea Santhià-Arona contribuirebbe senz’altro ad attenuare questa fragilità. Ricordiamo che vi sono state e vi sono tuttora potenziali “manifestazioni di interesse” ad utilizzare la Arona-Santhià per raggiungere Torino da parte di alcuni Operatori ferroviari elvetici, attualmente in contatto con l’AFITS. È quindi auspicabile che i politici piemontesi di ogni ordine e appartenenza politica si rendano conto di questa opportunità e in maniera univoca si adoperino per la riattivazione della tratta ricorrendo a tutti gli strumenti utili per farlo nel modo più efficace, sia un affido, sia una gara, sia un confronto competitivo.

Associazione “Ferrovia Internazionale Torino-Svizzera”


C.S.

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